SILENZI: “AD OGGI, 11 NOVEMBRE 2021, L’AZIENDA TEATRI NON HA PRESENTATO AL CONSIGLIO COMUNALE IL BILANCIO DI PREVISIONE 2021”

“Politica culturale azzerata e solo qualche spettacolo calato dall’alto.” Non usa mezzi termini il capogruppo del Pd Giulio Silenzi che spiega: “Naturalmente non mi riferisco al periodo di chiusura ma all’assenza attuale di programmazione. Da quando il sindaco Ciarapica ha avocato a sé la delega alla cultura, c’è una totale assenza di programmazione di eventi culturali in città, un vuoto in cui si inserisce l’aggravante di una Azienda Teatri che ad oggi, 11 novembre, non ha ancora presentato il bilancio di previsione del 2021 – e questo e’ tutto dire – al consiglio comunale che doveva discuterlo e approvarlo. Nel frattempo, però, ha speso tutta la dotazione finanziaria che aveva a disposizione per quest’anno parliamo di circa 1 milione di euro e non lo ha fatto confrontandosi con la commissione consiliare cultura (che non si riunisce più) o con il consiglio comunale, come Regolamento e Statuto prevedono, ma seguendo le direttive del sindaco guidato da obiettivi di consenso elettorale.
Con questa logica, sono stati cancellati importanti festival come Futura e Rive, sostituiti con il nulla e tutto questo mentre il Cda dell’Azienda Teatri è diventato simbolo delle nomine partitiche, amicali e parentali, con nomine di chi nel proprio curriculum non ha, come Statuto invece richiede, alcuna esperienza in campo culturale e lo si vede. Siamo davanti al nulla più assoluto tanto che per la prima volta anche il bilancio consuntivo del 2020 è stato approvato in consiglio comunale senza la presenza (mai accaduto) del Presidente e di altri membri del cda dell’Azienda Teatri. È un panorama desolante, con l’Azienda Teatri svilita al ruolo di cassa da cui escono finanziamenti per iniziative, molte delle quali senza alcun respiro perché è sempre l’ossessione del consenso elettorale che guida le scelte. E così facendo è stata azzerata la politica culturale di Civitanova, che negli anni aveva conquistato un suo spazio in regione e oltre, dialogando con festival culturali e scientifici di altre regioni. A tutto questo si aggiunga che del cartellone Prosa ancora non si sa nulla. Ma l’orizzonte di Fabrizio Ciarapica si ferma alla sua poltroncina a Palazzo Sforza con il risultato che non è mai stata tanto desolante e provinciale la gestione della cultura.”

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