La metamorfosi di Marinelli, che si è trasformato da sindaco in politicante, è tutta racchiusa nella sua polemica sull’Azienda Teatri. Quando amministrava, si permetteva di umiliare il direttore dei Teatri (“assurda tanta confusione sul bilancio” da Il Resto del Carlino marzo 2006) e adesso ne diventa difensore d’ufficio in una causa persa. Insiste poi nella assurda accusa a questa amministrazione di voler smantellare il Rossini e cavalca basse polemiche tirando in ballo anche personaggi che hanno reso lustro alla città. Ricordo intanto a Marinelli che quando governava il suo centro destra appena un anno fa, al Rossini furono quattro gli spettacoli annunciati e poi annullati per gli scarsi risultati al botteghino. Marinelli lo sa o si e’ perso queste informazioni? Soprattutto, nessuno a quel tempo si sogno’ di criticare per questo il Rossini o il suo direttore. Invece Marinelli parla di flop di una iniziativa su Sesto Bruscantini (organizzata da privati a cui il Comune ha dato solo il patrocinio) trascinando nella polemica politica il nome del famoso baritono civitanovese. Che caduta di stile Marinelli! Quanto allo spettacolo di Danilo Sacco, ex cantante dei Nomadi e sulla prestazione artistica di Andrea Mei, un musicista civitanovese di grande valore(autore delle più belle canzoni dei Nomadi), con 200 paganti e senza la “vagonata” di biglietti omaggio, come invece si era abituati a Civitanova, e’ un buon risultato culturale. Ma per Marinelli ormai tutto è diventato ‘teatro della politica’ e nel suo nome non esita a denigrare l’attività culturale proprio ora che la stampa nazionale da ampio risalto come mai era successo a Civitanova e alla prima di Ezralow. E non e’ il solo. Ma allora, a questo punto, c’è da chiedersi: chi davvero boicotta il Rossini? Da ultimo: Marinelli non parli di pacchi vuoti. In quelli, come nelle lettere vuote (stiamo ancora aspettando che apra quella che aveva inviato al notaio) lo specialista e’ lui e ancora una volta verrà smentito dai fatti.
