SCANDALO BANCA MARCHE, ANCORA TRE INDAGATI ECCELLENTI. IL CIVITANOVESE GERMANO ERCOLI E I MACERATESI BIANCHI E VOLPINI

banca-macheNomi eccellenti iscritti nel registro degli indagati presso la Procura di Ancona. Sotto la lente di ingrandimento del magistrato sono finiti il civitanovese Germano Ercoli e i maceratesi Mario Volpini, Giuliano Bianchi e Lauro Costa. Un poker che ha dominato la scena economica e associativa in provincia di Macerata negli ultimi decenni. Bianchi, recentemente riconfermato presidente della Camera di Commercio, è stato nel consiglio di amministrazione della banca dal 94 al 2013 facendo parte del comitato esecutivo che è l’organo ristretto che gestiva tutta la banca dal 2006 al 2012.
Volpini ex presidente della Confcommercio di Macerata, anche lui per 10 anni all’interno del CdA di Banca Marche e presidente per tre anni della Cassa di risparmio di Loreto che era controllata da Banca Marche.
Di Costa si sa che ha svolto il ruolo di presidente negli anni dello sfascio.
Indagato come detto è anche il civitanovese Ercoli, titolare di Eurosuole e Golden Plast, già presidente di Confindustria Macerata e dal 2009 al 2013 componente del consiglio di amministrazione di banca Marche.
C’è chi ritiene difficile che bilanci falsi con dati fuorvianti e con operazioni creditizie al limite dell’immaginazione frutto di “favori” a ben pochi noti imprenditori, che centinaia di milioni, anzi di miliardi di euro per operazioni a dir poco azzardate, siano sfuggite a personaggi che certo sprovveduti non sono. Pesanti i capi d’accusa a partire dall’ostacolo all’attività di vigilanza per passare alle false comunicazioni sociali, truffa aggravata e appropriazione indebita. Come sempre la prudenza è d’obbligo, nessuna condanna preventiva. D’altronde però le perdite miliardarie della banca sono responsabili di aver fatto andare in fumo i risparmi di migliaia di azionisti, hanno messo in ginocchio l’economia del territorio che oggi soffre per avere un Istituto di Credito commissariato in grandissima difficoltà e poco propenso ad erogare quel credito quanto mai necessario ad artigiani e imprenditori, stretti come sono, dai morsi della crisi.

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