SAREBBE STATO AGREDITO. LA TESI DELL’AVVOCATO CHE DIFENDE IL POLIZIOTTO CHE HA SPARATO AD UN GIOVANE

Tribunale di Ancona, interno

Alessandro Giordano, il poliziotto 40enne in stato di fermo, per avere sparato e ferito un 21enne, Nicolò Giommi, durante una lite, nelle prime ore di domenica 22 gennaio, in via Flavia ad Ancona, “ha chiarito la sua posizione, ora attendiamo il provvedimento del giudice”. E quanto ha detto l’avvocato Paolo Campanati, che difende insieme al collega Marco Chiarugi, l’agente di polizia in forza presso il commissariato di Civitanova Marche, oggi dopo l’udienza di convalida del fermo del suo assistito al Tribunale di Ancona. “Si è difeso e ha chiarito il fatto spiegando che non era sua intenzione fare del male, ma ha reagito ad una aggressione perpetrata da numerose persone, sparando un colpo in aria”, mentre il secondo colpo “è partito accidentalmente”. Il gip Carlo Masini si è riservato sulla convalida e sulla misura. L’agente è accusato di tentato omicidio premeditato e lesioni. Era sotto l’effetto di alcol e cocaina ed è risultato positivo ai test tossicologici. Giordano e il 21enne avevano avuto un diverbio in discoteca poco prima, poi si erano visti sotto casa del poliziotto per un chiarimento, culminato nella sparatoria. Giordano è  arrivato in tribunale indossando un collarino medico al collo, il volto segnato dalle percosse ricevute. “E’ affranto, dispiaciuto, sta male” ha aggiunto l’avvocato. Il poliziotto, stando alla difesa, sarebbe stato vittima di una spedizione punitiva da parte del 21enne e dei suoi amici tanto da ritrovarsi davanti ad una decina di soggetti che avrebbero iniziato a picchiarlo, tanto che ha riportato contusioni al volto, una frattura al costato e una prognosi di 30 giorni.

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