SANITA’: PER LA CISL MARCHE, LE NUOVE AZIENDE OSPEDALIERE NON SONO RISPOSTA

“Da un anno si parla di riorganizzazione del sistema sanitario, ma la Regione e le sue strutture hanno mostrato divisioni interne e sporadicità nel dialogo con parti sociali e autonomie locali” sostengono Stefano Mastrovincenzo, segretario Cisl Marche, Mario Canale, segretario Fnp-Cisl Marche e Luca Talevi, segretario FP-Cisl Marche. Così “restano aperte importanti questioni e persistono nel territorio forti criticità che hanno ricadute sul servizio fornito ai cittadini”. La precarietà “cresce tra gli operatori della sanità”, i corsi di formazione sono “colpevolmente bloccati”, in alcune realtà vengono inseriti “nuovi turni di reperibilità in dispregio delle norme contrattuali”, “cospicue quote di straordinario non vengono retribuite” e rimane critica la situazione delle ferie non godute dai lavoratori. Il tutto mentre – secondo il sindacato – “si attivano co.co.co. negli uffici ma restano fuori gli idonei del concorso Asur per assistente amministrativo e il personale dei front office è sotto pressione costante, complice la negativa esperienza del Cup unico regionale”. Infine “ci sono aree territoriali in cui sono scoperti da tempo posti di primario”.  “Nelle molte dichiarazioni di politici e dirigenti regionali – rilevano i rappresentanti della Cisl -, c’é la tendenza a proporre nuove aziende ospedaliere; siamo convinti che non sia questa la risposta alle richieste di maggiore equilibrio dell’offerta di salute nel territorio regionale. Piuttosto servirebbe una più selettiva ripartizione dei budget, una equilibrata distribuzione dei servizi d’eccellenza sul territorio regionale e il potenziamento dei servizi socio-sanitari territoriali. La necessità di riorganizzazione della rete ospedaliera non può prescindere, se si vuole ridurre i posti letto per acuti senza generare un vuoto assistenziale, da una sorta di compensazione che rafforzi l’area distrettuale/territoriale e dia una risposta sanitaria diffusa sul territorio con l’aumento di posti in Residenze Sanitarie o Residenze Protette. Si parla di ridurre i posti letto per le acuzie ma si autorizzano nell’Area Vasta 390 nuovi posti letto per il privato. Diventa indispensabile verificare la reale necessità di accreditare nuove strutture, ma anche intensificare i controlli sulle prestazioni esternalizzate o acquistate dal privato”.  “A causa delle inique manovre del Governo, oltre ad un taglio drastico su vari capitoli del bilancio regionale, ci saranno riduzioni di trasferimenti del Fondo sanitario nazionale concludono Mastrovincenzo, Canale e Talevi -. La materia sanitaria è una delle più sensibili per la popolazione, che rischia di sperimentare subito gli effetti negativi della razionalizzazione, mentre deve aspettare anni per quelli eventualmente positivi. Centrale è quindi la credibilità della politica che propone le riorganizzazioni. Non vogliamo trovarci
a breve a denunciare altri tagli lineari fatti per necessità di cassa, fuori da logiche di riequilibrio e appropriatezza del sistema. I marchigiani non potranno sopportare che chi ha responsabilità politiche e dirigenziali scarichi su di loro il peso dell’indecisionismo e della litigiosità”.

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