SALVATORE PAROLISI, RISCHIA L’ERGASTOLO. LUI, “IO IN CARCERE E L’ASSASSINO DI MIA MOGLIE LIBERO”

arresto_big“Amavo mia moglie e provo un grande dolore, sono il primo a chiedere giustizia” scrive una mail e la indirizza ad un giornalista Salvatore Parolisi, prima ancora di venire arrestato e poi ancora lo sfogo dopo le nove di questa mattina «Io in carcere, l’assassino di mia moglie libero». La sua reazione dopo la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Ascoli Piceno. Arrestato a tre mesi dall’omicidio di Melania Rea l’uomo è stato prelevato dalla caserma Clementi, dove era tornato a lavorare lo scorso lunedì. Ha passato la giornata nella caserma dei carabinieri alla caserma dei carabinieri di Ascoli, insieme ai suoi avvocati difensori. Nessun’altra persona oltre a lugi è iscritta nel registro degli indagati. Per mercoledì è atteso l’interrogatorio di garanzia. Le accuse che gli vengono mosse sono estremamente gravi: omicidio volontario pluriaggravato dal vincolo di parentela e crudeltà e vilipendio di cadavere in eventuale concorso con altri. Rischia l’ergastolo Salvatore Parolisi, perché sue potrebbero essere (secondo l’accusa) anche le ferite inferte dopo la morte, sul corpo di Melania. Il gip di Ascoli Carlo Calvaresi aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare lunedì, poi eseguita questa mattina. Gli atti dell’inchiesta verranno trasferiti a Teramo perché nel teramano è stata uccisa Melania Rea. Secondo i magistrati ascolani la relazione tra Salvatore Parolisi e Ludovica Perrone avrebbe avuto un ruolo importante nell’omicidio. Dai messaggi che i due si scambiavano su facebook e recuperati dagli inquirenti si è capito che Ludovica pressava Salvatore affinché lasciasse sua moglie. Il giorno di Pasqua Parolisi sarebbe dovuto andare dall’amante e dirgli che aveva lasciato la moglie. Ma ad inchiodare l’uomo sono stati i risultati dell’autopsia. Il gip ha aggiunto alle 88 pagine della richiesta di arresto un altro paio di pagine con considerazioni personali sulla possibile dinamica dell’assassinio. Allegate foto e ricostruzioni.

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