SALE SLOT. SILENZI, IL COMUNE RITIRI LA DELIBERA ILLEGITTIMA

“Ancora una volta un tribunale censura l’operato di Ciarapica sulla vicenda dalla mega sala slot di via Silvio Pellico e stavolta il Tar si spinge a definire “illegittima” la delibera di giunta n. 323/2018. Adesso alla Destra – quella che si riempiva la bocca di ‘legge e ordine’ – non resta che revocare un atto finora difeso a dispetto delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato.” Ad intervenire è iil capogruppo del PD Giulio Silenzi che ripercorre la vicenda.”Per ben due volte la maggioranza di destra in Consiglio ha respinto la mia richiesta di ritirare quella delibera e lo ha fatto per facilitare l’apertura della mega sala. Oggi la stroncatura del TAR che definisce la delibera illegittima. Ripresenteremo le interrogazioni e le mozioni per chiedere il ritiro della delibera che riscrive i criteri introdotti dalla legge regionale del 2017, di contrasto alla ludopatia, (nello specifico l’articolo che stabilisce la distanza minima tra sale slot e luoghi sensibili) e che è stata avallata da tutta la struttura tecnica comunale, segretario generale compreso. Costoro non potranno più ignorare la stroncatura del Tar al loro operato, espressa nella sentenza ter, che respinge il ricorso della Food Rich contro la Questura di Macerata, confermando verdetti in primo grado e in appello sui ricorsi della Goldblack, nei quali peraltro il tribunale sottolineava come gli atti di giunta si erano tradotti in misure di favore nei confronti dei privati. Dall’enunciato del Tar si scopre pure che l’amministrazione Ciarapica ha chiesto alla Regione un parere per avallare i criteri di misurazione della propria delibera, nella convinzione che l’allineamento politico con la giunta Acquaroli potesse piegare la legge, in una escalation di comportamenti compiacenti nei confronti del privato che culminano nel giugno del 2021 quando Ciarapica accompagnò l’europarlamentare e coordinatore unico nazionale di Forza Italia Antonio Tajani e il presidente della Regione Acquaroli all’inaugurazione della ‘champagneria’ del Planet Rich, dove sarebbe dovuta sorgere la mega sala slot mettendo così un rappresentante delle Istituzioni, nella condizione di benedire un locale la cui proprietà era in causa contro la Questura e il Ministero dell’Interno, in sintesi contro lo Stato. Una vicenda incredibile, condita anche dalla presa in giro al questore Pignataro che, prima di andarsene, ottenne da Ciarapica l’impegno che avrebbe approvato il nuovo Regolamento comunale per la regolamentazione delle sale slot in quanto quello vigente contrastava con tutte le nuove Leggi. Trasferito il Questore il nuovo regolamento è rimasto chiuso in un cassetto.
Questo è il sindaco Ciarapica.”

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