RIDUZIONE INSEGNANTI NELLE MARCHE, INTERROGAZIONE DI MICUCCI: “DIRIGENTI SI CONFRONTINO CON POLITICA”

Il consigliere regionale Pd, Francesco Micucci, ha presentato un’interrogazione, all’odg della seduta odierna dell’Assemblea legislativa delle Marche, sul calo del numero degli insegnanti nelle Marche e, in particolare, nella provincia di Macerata. L’Assessore regionale all’istruzione, rispondendo all’atto, ha confermato la criticità della situazione e ha annunciato un incontro con il Ministro dell’Istruzione Giannini il 22 luglio.

Tra dieci giorni, il 22 luglio, ci sarà l’incontro con il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, per segnalare le esigenze di integrazione dell’organico docente per il sistema scolastico della nostra regione. Ad annunciarlo oggi, durante la seduta dell’Assemblea legislativa delle Marche, l’Assessore regionale all’Istruzione, rispondendo all’interrogazione del consigliere regionale PD, Francesco Micucci, sulla riduzione del numero degli insegnanti in provincia di Macerata.

“Quella che è giunta oggi dalla risposta dell’assessore Bravi al mio atto – dichiara Micucci – è la conferma che la scarsità di personale docente per la nostra regione, determinatosi in seguito sia all’assegnazione del contingente organico stabilito dal Miur per il periodo 2016-2019, sia alla ripartizione delle risorse di personale tra gli ambiti territoriali e provinciali effettuata dall’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, ha portato ad una situazione che, come dichiarato dalla stessa assessore, “risulta piuttosto critica, al punto che se non si interviene con una sostanziale integrazione dell’organico di fatto, si rischia la compromissione dell’anno scolastico in numerose realtà”. Tanto che è stato chiesto un incontro con il Ministro Giannini, in programma il 22 luglio.
All’interno di questa riorganizzazione – evidenzia Micucci – la provincia di Macerata registra una particolare diminuzione di insegnanti, per la quale l’Ufficio Scolastico Regionale, da quanto riferito dall’assessore, si sarebbe ispirato al conseguimento di un equilibrio regionale. Ma questo – sottolinea il consigliere – è smentito dai numeri, tanto che anche l’assessorato sta acquisendo tutti i dati delle iscrizioni, al fine di mantenere un sistema regionale dell’istruzione armonico e organico”.

L’atto di Micucci, infatti, evidenzia come nella redistribuzione degli insegnanti non siano state prese in considerazione altre variabili, come le necessità specifiche del territorio, la quota di alunni con disabilità, la presenza di scuole di montagna con rispettive particolarità, la scelta del tempo pieno.

“Sarebbe opportuno – spinge Micucci – che, nel rispetto dei ruoli, chi dirige uffici regionali così delicati, piuttosto che solo da dietro una scrivania, calcolatrice alla mano, svolgesse la sua attività direttiva anche attraverso un confronto più assiduo con la parte politica, che poi deve affrontare in via diretta le problematiche sul territorio e con i cittadini”.

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