RAPINA A MANO ARMATA IN CASA PACIOTTI, PROSEGUE A CIVITANOVA LA SCIA CRIMINALE

cesare-paciotti-al-matrimonio-briat_asp25822img1Ancora un altro episodio criminale a Civitanova Marche questa volta a danno dell’imprenditore calzaturiero Cesare Paciotti preso di mira da una banda che seguendo ormai uno schema che sembra ormai ben definito si è introdotta nella sua villa dell’imprenditore in contrada Cavallino a Civitanova dopo avere effettuato un buco nella recinzione. I quattro, sembra con un accento campano, armati di pistola, con guanti e cappuccio si sono introdotti in casa dove si trovavano Cesare Paciotti, sua moglie e la figlia di pochi mesi. I malviventi hanno immobilizzato e legato Paciotti e rinchiuso gli altri componenti della famiglia in una stanza tenendoli sotto controllo con una pistola. Intanto gli altri tre hanno rovistato in casa recuperando denaro, gioielli e preziosi. Alla fine si sono allontanati a bordo dell’Audi di Paciotti. Insomma sembra proprio non volersi arrestare la scia delittuosa che da qualche tempo ormai interessa Civitanova. Un fenomeno che come più volte sottolineato non può e non deve essere sottovalutato in quanto lascia presupporre che dietro a tali reati ci sia la “lunga mano” di una criminalità sempre più organizzata e sempre meno timorosa di poter essere scoperta. Intanto, in una nota, l’ufficio stampa dell’azienda di Paciotti fa sapere che verso le 21:30, quattro banditi, “minacciando con la pistola la colf che era uscita per accudire i cani, hanno fatto irruzione in casa” dell’industriale. Lo hanno “legato e chiuso in una stanza insieme alla moglie e alla colf”, e “mentre uno dei rapinatori li sorvegliava con la pistola gli altri tre hanno messo a soqquadro l’intera casa riuscendo a trovare e forzare la cassaforte e appropriandosi dell’intero contenuto: diversi orologi d’epoca, gioielli di famiglia e contante per euro 5.000 euro”. Poi la banda è scappata a bordo di un’auto  dell’imprenditore il quale ha riportato la frattura di due costole, “avvisandolo però che l’avrebbero lasciata a poche centinaia di metri di distanza”. Un vero e proprio incubo.

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