Una chiamata alla sala operativa della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche giunta in serata segnalava una donna in difficoltà. La donna che chiamava voleva mantenere l’anonimato e, all’operatore dell’Arma, sembrava piuttosto preoccupata. Diceva di vedere, dal suo appartamento della zona sud di Porto Recanati, una ragazza sola che barcollava nella vicina pineta, temendo fosse stata vittima di violenza. Subito scattava l’intervento della stazione di Porto Recanati che, in pochi secondi, raggiungeva la pineta e, dopo una breve perlustrazione, individuava la giovane segnalata. Alla vista dei carabinieri tentava di allontanarsi, con un andamento piuttosto incerto e smarrito. Era visibilmente intontita e, quando i militari la raggiungevano e le domandavano se stesse bene, la donna assumeva un atteggiamento piuttosto refrattario. Dopo aver escluso i paventati pericoli, i carabinieri intuivano, dalle movenze piuttosto rallentate e dall’eloquio scoordinato, si trattasse di una tossicodipendente. Non la conoscevano e non era ancora stata controllata dai militari di Porto recanati. Dai documenti veniva identificata come una giovane della vicina Recanati. Ma nella borsa i carabinieri le rinvenivano due pezzi di eroina, dal peso di circa 2 grammi e mezzo, sostanza che verosimilmente la ragazza aveva già assunto per via di quei comportamenti confusi. Scongiurata la preoccupazione che fosse stata vittima di reati, la droga veniva sottoposta a sequestro e la donna veniva segnalata alla magistratura del maceratese per i delitti connessi agli stupefacenti, mentre alla Questura del capoluogo verrà inoltrata proposta di foglio di via dal comune rivierasco.
Le chiamate al 112, numero unico europeo per le emergenze, sono gratuite e possono essere formulate anche da apparecchi telefonici privi di credito, come SOS del cittadino all’Arma dei Carabinieri. Gli operatori del 112 sono persone esperte che devono raccogliere e “filtrare” segnalazioni vere e verosimili, passandole al setaccio della loro pluriennale esperienza. Ricevere la chiamata di una donna che si presume abbia subito una violenza, mette sempre la macchina dei soccorsi in moto particolarmente accelerato per fare in modo di arrivare prima possibile. Accade spesso, come in questo caso, che il cittadino che chiama non riferisca il suo nome all’operatore e che intenda rimanere anonimo. Per quanto sia opportuno riferire il proprio nome e numero di telefono, per consentire eventuali chiamate di riscontro e favorire la richiesta di ulteriori dettagli da parte dell’operatore dell’emergenza, anche le richieste anonime – come la chiamata attuale – vengono perfezionate da puntuali interventi. L’assunzione di droghe in eccessivi quantitativi, o la presenza di sostanze da taglio pericolose, può generare quei casi di overdose, quindi anche un intervento generato per sospetti di episodi più gravi, avrà evidentemente evitato l’assunzione di quello stupefacente sequestrato alla ragazza. Poco più di una settimana fa, altre chiamate al 112 dell’Arma avevano favorito il rintraccio di altri tossicodipendenti ed il successivo arresto del pusher che, all’arrivo dei carabinieri, fece volare giù dalla finestra del condominio river village un cospicuo quantitativo di eroina che, nonostante tutto, venne recuperata per il peso di circa un etto.