QUANDO LA STUPIDITA’ NON CONOSCE LIMITI!

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Un disegno osceno fatto con un pennarello rosa. E’ questa la dimostrazione che la stupidità umana è sempre dietro l’angolo. Un’amara sorpresa quella che Vincenzo Berdini ha avuto nell’andare al cimitero per portare un fiore sulla tomba della figlia Maria Letizia (nella foto la vediamo insieme al marito Lorenzo), uccisa nel dicembre del 1996 da un sasso lanciato dal cavalcavia della Cavallosa, nei pressi di Tortona nel bellunese, dai fratelli Franco, Paolo e Alessandro Furlan, e dal cugino Paolo Bertocco, da allora tristemente noti come “la banda della Cavallosa“. I quattro, insieme al altre tre persone, poi assolte, furono arrestati meno di un mese dopo e condannati a 27 anni e sei mesi per omicidio volontario. Scelsero di essere processati con rito abbreviato, ottenendo così lo sconto di un terzo della pena. Da allora sono trascorsi 16 anni durante i quali la famiglia Berdini ha cercato in tutti i modi di tenere vivo il ricordo di Maria Letizia, la cui vita è stata crudelmente spezzata a soli 31 anni, proprio nel momento in cui quella vita iniziava a viverla. Un graffito sul marmo che si trasforma in graffio nel cuore di quanti hanno conosciuto e amato Maria Letizia. Vincenzo, un padre addolorato che si sarebbe aspettato un gesto di solidarietà e di umana comprensione da parte dell’amministrazione comunale alla quale aveva fatto richiesta di un intervento al cimitero per fotografare la lapide e mettere agli atti la documentazione per presentare anche come Comune una denuncia contro ignoti. Un padre che deve accontentarsi della solidarietà di tanta gente ma evidentemente non di tutti.

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