PUO’ PIANGERE COSI’ UNA MADRE?

rom-roma_1154495_1154650Si chiamavano Elena Patrizia, Fernando, Sebastian e Raoul, sono morti bruciati nella baracca di un campo abusivo alla periferia di Roma. Spaccano il cuore le urla e il pianto di Elena, la donna rumena di etnia rom che la sera di domenica 6 febbraio ha visto morire inceneriti quattro suoi figli. Elena Patrizia aveva 11 anni, Fernando 3, Sebastian 7, Raoul 5. Sono morti alla periferia di Roma, luno la via Appia Nuova, nell’incendio della loro baracca di plastica. Il fuoco è probabilmente stato innescato dalla scintilla di un braciere acceso per riscaldare il tugurio.

    La mamma era fuori a comprare del cibo. Un altra bambina era uscita a prendere l’acqua. Le fiamme hanno divorato la baracca in pochi minuti e non c’è stato nulla da fare per i bambini. La madre, Elena, insieme al capofamiglia Mircea, è rimasta impotente a vedere la morte dei suoi figli. I soccorritori l’hanno stesa su una barella cercando di offrirle conforto, ma il suo pianto e le sue urla sono proseguite senza sosta nella notte.

    La baracca nella quale sono morti i quattro bimbi rom faceva parte di un piccolo campo abusivo, uno dei tanti che spuntano nelle periferie romane. Ormai da anni è sempre la stessa storia: un via vai continuo di insediamenti e sgomberi. E spesso di tragedie. L’ultima vittima c’era stata lo scorso agosto. Anche allora era andata a fuoco una baracca in un piccolo campo abusivo nella periferia occidentale di Roma, nel quartiere Muratella, lungo la strada Roma-Fiumicino. Allora ci fu da piangere la morte di Mario, un bambino di 3 anni.

A Roma sono stati censiti circa 7.200 rom. In tutto il Lazio sono 10 mila. Gli insediamenti rom nella capitale sarebbero un centinaio. Da tempo si cerca di trovare una soluzione per assicurare condizioni di vita decenti e dignitose alle famiglie dei nomadi. Esistono strutture attrezzate (una si trova proprio alla Muratella) ma i campo abusivi sono decine, spesso di minuscole dimensioni, come quello in cui sono morti domenica i quattro bambini. Ora il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che è accorso sul luogo della tragedia, si scaglia contro “i numerosi impedimenti burocratici che hanno rallentato la costruzione dei campi regolari”.  Alemanno annuncia che chiederà “urlando” al Governo di assegnare poteri speciali al Prefetto per realizzare finalmente tutti gli insediamenti organizzati. Peccato che le urla del sindaco debbano arrivare dopo il pianto straziato di una madre.

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