PRU DI VIA MENGONI A CIVITANOVA: FARE CHIAREZZA ED OPERARE CON TRASPARENZA

politec-111Dalla FEDERAZIONE DELLA SINISTRA, FEDERAZIONE DEI VERDI, PARTITO SOCIALISTA ITALIANO, RADICALI ITALIANI, SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’, CITT@VERDE, CULTURA LEGALITA’ PROGRESSO, riceviamo e pubblichiamo:

Il PRU (piano di riqualificazione urbana) riguardante due capannoni industriali dismessi ed un’ area adiacente, presentato da un privato, che la Giunta Comunale ha, di fatto, “recepito in toto”, adottandolo senza alcuna modifica, con la Delibera N. 82 del 04-03-11 avente per oggetto “L.R. 16/2005 – QUADRO CONOSCITIVO REGIONALE PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANA. INDIVIDUAZIONE AREA VIA MENGONI”, è nel merito inaccettabile e presenta palesi ed inquietanti aspetti da chiarire. La prima questione attiene all’ uso del territorio ed alle scelte urbanistiche. Quel PRU, seppur presentato legittimamente da una proprietà privata, non è accettabile nel merito in quanto di fatto si preannuncia una Variante al PRG che contiene la trasformazione di due capannoni industriali dismessi in attività compatibili con la residenza. E’ da tener presente che l’ Arpam, nell’ ambito delle indagini e dei provvedimenti necessari alla Bonifica della Falda Idrica, individua quelle strutture come fonti attive di inquinamento. E’ sconcertante che un privato presenti una proposta di tal genere e che la Giunta non solo abbia niente da obiettare ma che, di fatto, si dichiari quell’ area d’interesse generale dimenticando, però, che la legge regionale del 23 febbraio 2005, n. 16, “Disciplina degli interventi di riqualificazione urbana e indirizzi per le aree produttive ecologicamente attrezzate prevede passaggi amministrativi che, sostanzialmente, richiamano alla pubblicizzazione della decisione ed a metodi di gestione partecipata dell’ urbanistica. Cosa, questa, evitata dalla Giunta di Civitanova. Non solo tutto ciò non c’è stato ma addirittura la maggioranza è arrivata al pasticcio di approvare prima la Delibera del PRU di Via Mengoni in Giunta ed inserirla, poi, all’ O.d.G. del famoso Consiglio Comunale fallito permancanza di numero legale e per evidenti divisioni politiche nel centro-destra. Noi non siamo contrari all’ uso dei PRU ma questi debbono vedere prevalere l’ interesse pubblico ed un ruolo attivo del Comune e dei cittadini. L’ area di Via Mengoni va riqualificata e risanata passando per la Bonifica del sito inquinato e da interventi urbanistici capaci di soddisfare i bisogni pregressi di chi vi abita. Questi bisogni non sono certo altro cemento e la valorizzazione della rendita fondiaria. Il secondo problema di fondo è di metodo ed attiene alla “trasparenza”: chi vende questi capannoni dismessi? La domanda non è retorica perchè il cartello *VENDESI* affisso sul capannone nord indica due numeri di telefono. Uno in particolare è alquanto inquietante e strano. Il numero telefonico risponde all’ Archeoclub di Civitanova Marche. Non ci risulta ne che l’Archeoclub di Civitanova possegga immobili ne che fra le finalità di questa benemerita associazione ci sia quella di fornire informazioni di carattere immobiliare ne attività  di intermediazione. Noi ripetiamo ancora una volta che non vogliamo “mettere sulla croce” nessuno e che siamo garantisti ma poniamo, come abbiamo fatto per Parentopoli, delle domande sulla base dell’insegnamento liberale di Luigi Einaudi “CONOSCERE PER DELIBERARE”. In tante pubblicazioni, anche del Comune, quel numero telefonico accanto al VENDESI rimanda alla Presidente dell’ Archeoclub di Civitanova, ossia la consorte del Dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Civitanova.*La chiarezza e la trasparenza prima di tutto*. Sindaco e la Giunta chiariscano. Lasciare nell’incertezza questa situazione danneggia gli interessati, l’ istituzione locale e l’ immagine della città. Alle opposizioni presenti in Consiglio Comunale chiediamo che si facciano carico, con urgenza, di una iniziativa istituzionale capace di fare chiarezza, di far si che quella Delibera di Giunta venga fatta oggetto di discussione consiliare e che, intanto, venga ritirata. Quella delibera non risponde all’ interesse della città .

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