Molti sindaci, assessori e consiglieri provinciali del Pd del Fermano pronti ad autosospendersi dal partito perché il Consiglio delle autonomie locali ha proposto la riduzione delle cinque province marchigiane a quattro, riaccorpando la Provincia di Fermo con quella di Ascoli Piceno e salvando invece Macerata, anche se i suoi parametri non rispettano quelli fissati dal Governo. La protesta, clamorosa, è annunciata da un ordine del giorno approvato dall’assemblea provinciale del Pd di Fermo. “Domani mattina – dice il segretario provinciale Samuele Biondi – trasmetterò ai sindaci Pd una comunicazione formale con la proposta di autosospensione”. I consiglieri provinciali dovrebbero dar vita ad un gruppo autonomo, e la segreteria provinciale Pd sospenderà l’attività. A favore dell”ammutinamento (che non contempla la restituzione della tessera dei Democratici) si sono già dichiarati il sindaco di Fermo Nella Brambatti e il neo sindaco di Porto San Giorgio Nicola Loira. “Pronti ad aderire – riferisce Biondi – sono anche i dirigenti del partito con incarichi nel direttivo regionale. Vogliamo far sentire la nostra voce alla Regione”, che deve presentare la sua proposta di riordino delle circoscrizioni provinciali entro fine ottobre”. “Certo, i vertici regionali del Pd potrebbero decidere di commissariarci, ma a noi interessa dare un segnale concreto”. D’accordo con la protesta il presidente della Provincia Fabrizio Cesetti, eletto con il centro sinistra: “un’iniziativa opportuna – osserva – davanti all’atteggiamento pilatesco del governatore Spacca, che da una parte afferma di condividere la legge del Governo Monti ma dell’altra non la applica”. “Un atto forte, quello dei Democratici fermani, la denuncia che ‘il re è nudo, e che è in atto un’indecente spartizione sottobanco contro una legge che il Pd nazionale ha approvato”. Cesetti intanto ha affidato all’avv. del foro di Fermo Massimo Ortenzi l’incarico di formalizzare ricorso al Tar contro la delibera del Cal, con l’obiettivo di sollevare per via incidentale ricorso alla Corte costituzionale. “Non è possibile – chiosa poi il vice presidente della Regione Paolo Petrini, espressione del Pd fermano – che il partito non si assuma le proprie responsabilità su scelte così importanti, sulle quali ci si deve poter confrontare negli organismi preposti. Spetta poi al partito fare sintesi e assumere un orientamento”. Un’autorevole benedizione agli ammutinati.