Per le “pratiche sessuali estreme”, il consenso dato dal partner, all’inizio della relazione, a vivere un rapporto erotico sentimentale particolare, non ha durata illimitata e valida una volta per tutte. “Ripensamenti” possono avvenire in qualunque momento e, in tale caso, la pratica deve essere subito interrotta. Lo sottolinea la Cassazione affrontando la vicenda di un 33enne muratore marchigiano e della sua relazione durata circa quattro mesi con una ragazza 29enne. I supremi giudici avvertono che nel caso in cui il partner, nonostante il dissenso dell’altro, continui nelle modalità non gradite, allora si configura lo stupro che non viene meno se la “vittima”, dopo aver subito, accetta poi liberamente altri rapporti particolari.