POLITICHE AMBIENTALI: LA DISFATTA DELLA DESTRA

L’assemblea dei sindaci dell’ambito territoriale ambientale della provincia tenutasi il 20 ottobre ha sancito la situazione di totale paralisi in merito all’individuazione del sito della nuova discarica in provincia di Macerata.
Dopo cinque anni dall’avvio del procedimento, dopo aver condiviso le modalità di svolgimento dell’iter, è stato proprio il Comune capoluogo della provincia , che esprime il presidente della provincia stessa, a contestare le conclusioni del lavoro istruttorio svolto dall’Università politecnica delle Marche. Una situazione veramente imbarazzante: la destra governa la quasi generalità dei Comuni , ha rigettato la proposta di gestione unitaria del COSMARI pretendendo di governare da sola l’azienda pubblica più importante del territorio e sta condannando alla totale paralisi il sistema di gestione dei rifiuti. Stiamo abbancando i nostri rifiuti fuori provincia e lo faremo ancora per anni visto che il sindaco di Cingoli , che non ha partecipato all’assemblea, ha solennemente dichiarato che senza l’individuazione del nuovo sito non ci sarà alcun ampliamento della discarica del suo Comune. Ed ha ragione di dirlo, e di essere conseguente con le sue affermazioni, se non intende perdere clamorosamente la faccia. A pagare i pesantissimi costi di questa inaccettabile condizione di immobilismo sono i cittadini della provincia di Macerata , già sottoposti a gravosi aumenti della tariffa che saranno destinati da qui in avanti a lievitare . Ma c’è anche un altro aspetto inquietante. La destra , che in questa provincia ha tutto il il potere, dimostra di non avere nessuna idea e di non essere capace di nessuna decisione in un settore strategico come quello ambientale , e sta portando su un binario morto il Cosmari . Buttano la palla in tribuna vagheggiando il termovalorizzatore perché non sanno che pesci pigliare . Non possiamo poi meravigliarci troppo se di fronte a queste rovinose, furbesche e tragicomiche prove di chi e’ tenuto a tutelare gli interessi pubblici , gli elettori disertino le urne e continui a crescere la disaffezione verso la politica e le istituzioni .
Mario Morgoni

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