PESSIMA GESTIONE DELL’EMERGENZA. BISOGNA APRIRE IL COVID HOSPITAL, MANTENERE PULITO L’OSPEDALE DI CIVITANOVA, AUMENTARE IL PERSONALE USCA PER LE VISITE A DOMICILIO

“Reparti chiusi all’ospedale di Civitanova per convertirli in spazi Covid: è stata questa la passiva politica della giunta Acquaroli e dell’assessore alla sanità Saltamartini. Viene così tradito il patto di tutelare la struttura civitanovese, che venne garantito in virtù del sacrificio fatto dalla città per aver permesso con la cessione della fiera la realizzazione del Covid Hospital assicurando con il proprio comparto sanitario di Area Vasta 3 (medici, infermieri, OSS) l’operatività dei moduli di terapia intensiva e sub intensiva negli spazi della ex fiera durante le prime ondate Covid.” A fare il punto sono il segretario del PD di Civitanova Lidia Iezzi, il capogruppo del PD Giulio Silenzi e Francesco Micucci già consigliere regionale.
“Si dice – scrivono i tre dem – che l’apertura drenerebbe troppo personale dagli ospedali pubblici che non potrebbero garantire i servizi. Ma se quei reparti sono comunque inutilizzabili perché adibiti esclusivamente ai malati Covid dov’è il vantaggio?
Nel frattempo la responsabile del Pronto Soccorso di Civitanova attraverso un avviso pubblico è costretta ad appellarsi alla buona volontà dei medici di altri reparti per coprire i turni dell’emergenza: col rischio di far affrontare urgenze anche gravi a medici che nella loro attività quotidiana gestiscono tutt’altro tipo di attività, esponendo i cittadini a possibili disagi.
Dove sono finite le tante assunzioni di medici ed infermieri promessi o millantati a più riprese in questo anno e mezzo dal duo Acquaroli-Saltamartini?
Di certo non sono finite come promesso sulla sanità del territorio! L’attuale andamento dei contagi ha travolto infatti anche il servizio USCA di Civitanova, con i coordinatori costretti a lanciare drammatici appelli perché non riescono a curare a domicilio le persone infettate e questo a causa della scelta della Regione/ASUR di dimezzare i turni dei medici nei giorni festivi e prefestivi penalizzando quindi l’assistenza domiciliare ai pazienti infettati, che devono attendere una media di cinque giorni prima di poter essere visitati. In contemporanea anche il servizio prevenzione ha alzato bandiera bianca: anche lì personale ridotto all’osso non riesce più a gestire l’enorme quantità di contagi e quarantene, di fatto lasciando sulle spalle dei medici di base il grosso del lavoro di cura, segnalazione e prevenzione.
Quella dell’assessore Saltamartini si sta sempre più dimostrando una gestione passiva, tardiva, dannosa dell’emergenza. Davanti alla quale è assordante il silenzio del sindaco Ciarapica! Proprio lui che durante il governo dell’ex presidente Ceriscioli ogni giorno tuonava al primo ricovero covid in ospedale “giù le mani dall’ospedale di Civitanova“. Adesso tace davanti ai reparti chiusi e trasformati in covid, davanti alle USCA che alzano bandiera bianca, davanti al covid hispetal che continua a rimanere chiuso senza alcun coraggio di metterci la faccia e di battere i pugni con la giunta Acquaroli, più preoccupato delle dinamiche politiche che garantiscono la sua candidatura che non dei bisogni dei cittadini civitanovesi.”

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