PESCA, NIENTE CIGS PER METÀ DEGLI IMBARCATI MARCHIGIANI

Il consigliere regionale PD, Francesco Micucci, prende le difese del comparto pesca con un’interrogazione ad hoc, chiedendo alla Giunta regionale di intervenire perché l’Inps paghi la CIGS in deroga 2015 anche a chi fa parte degli equipaggi marchigiani ed è socio di società armatrici o proprietarie di imbarcazioni da pesca.

Ancora burrasca per il settore pesca. L’INPS, infatti, non ha pagato la cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) in deroga per l’annualità 2015 a quasi la metà dei marittimi imbarcati della regione Marche che sono soci di società proprietarie e/o armatrici di imbarcazioni da pesca. A farsi carico del problema è il consigliere regionale PD, Francesco Micucci, che ha presentato apposita interrogazione, sottoscritta anche dal collega consigliere PD Fabio Urbinati, al Presidente e alla Giunta regionali, per capire quali iniziative intendano assumere affinché l’INPS riesamini la questione e proceda al pagamento.
“Il diniego della CIGS da parte dell’INPS è piombato sul comparto pesca in modo improvviso e illegittimo – sostiene Micucci – aggravando una situazione di malessere che va avanti da tempo, per altri problemi. L’Istituto di previdenza nega la CIGS sostenendo che manchi la condizione di lavoro subordinato, necessaria per ottenere la prestazione economica. Ma non è accettabile né comprensibile che i soci delle società di armamento non possano beneficiare delle stesse indennità dei lavoratori subordinati, visto che nella realtà sono dei pescatori, veri e propri lavoratori. Con la mia interrogazione chiedo alla Giunta regionale di fare qualcosa per sbloccare questa situazione, sollecitando anche un intervento immediato in collaborazione con i parlamentari marchigiani. Il comparto pesca è troppo importante per la nostra regione e va tutelato”.
L’interrogazione evidenzia come armatori e proprietari di imbarcazioni da pesca sono di regola società in nome collettivo o in accomandita semplice, quindi società e soci sono personalità giuridiche distinte; ma dottrina e giurisprudenza sono unanimi nel riconoscere la possibilità che fra società e soci si instaurino rapporti di lavoro subordinato, distinti da quello di natura societaria.
Micucci nell’atto ricorda, quindi, che un socio, proprio come un lavoratore dipendente, riceve una retribuzione predeterminata, è sottoposto allo stesso regime contributivo e fiscale, è obbligato alla contribuzione a favore della Cassa unica assegni famigliari, fruendo delle relative prestazioni e sottosta alle direttive del comandante dell’unità navale. Lo stesso INPS, inoltre, in una comunicazione del 22 novembre 2016 afferma che la CIGS in deroga settore pesca spetta anche ai soci di società proprietaria dell’imbarcazione da pesca.

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