PDL, VA IN SCENA LA FEDERAZIONE DELLE FALSITA’. ORA PARLANO DI CRISI MA LORO IN 17 ANNI COSA HANNO FATTO?

civitanova-dallalto1Da Mirella Franco capogruppo Pd riceviamo e pubblichiamo:

Ancora sotto choc sconfitta, il Popolo della Libertà s’è trasformato nella Federazione delle falsità. Sono bastati pochi mesi di astinenza dal potere per provocare la mutazione. Funziona così: inventano una storia, per esempio il campo rom, la appiccicano sull’avversario e se questo dice che non è vera gli si rimprovera di aver fatto dietro front. Così sul commercio. L’amministrazione vara un programma di eventi natalizi, modifica la viabilità in modo da preservare la Ztl in centro, ma per la Federazione delle falsità è un dietro front. Nell’imbastire questo canovaccio confuso e contorto i federati dimenticano chi sono e cosa sono stati in questa città. Loro sono quelli che l’hanno governata per diciassette anni. Sotto la loro guida illuminata ne hanno collezionati di dietro front! La regina delle retromarce è datata luglio 2003, quando il Comune istituisce la zona blu sul lungomare nord e in pochi giorni la movida del litorale si trasforma in mortorio, gli operatori balneari assaltano il consiglio comunale e la protesta piega la giunta che, in preda al caos, licenzia perfino l’assessore al commercio. Nel dicembre 2009 annunciano la Ztl in centro a Natale, i commercianti fanno le barricate ed è indietro tutta. Marzo 2010, accompagnata da uno studio della viabilità ecco annunciata l’Ecozona, ma i commercianti si rivoltano, spengono le vetrine e Palazzo Sforza si rimangia tutto. Mentre governavano, i federati si scontravano con tutti; con i commercianti, con i bagnini, con gli albergatori, con i ristoratori. Solo la grande distribuzione taceva. Taceva e cresceva, perché sono quelli gli anni in cui si insidiava senza autorizzazioni, in cui proliferavano le licenze rilasciate per i maxi empori, anni in cui i federati inauguravano ingrossi di merce cinese (salvo poi fare i difensori del Made in Italy), anni in cui lo sviluppo del commercio in periferia ha penalizzato lo shopping in centro, anni in cui il centro destra decideva il calendario delle deroghe alle chiusure domenicali e festive tutelando sempre le ragioni della grande distribuzione. Ed è durante il loro governo che, per la prima volta a Civitanova, decine di negozi hanno chiuso in corso Dalmazia, corso Umberto, corso Vittorio Emanuele. Ora parlano di crisi e mentre le saracinesche si abbassavano, mentre gli affitti dei negozi schizzavano alle stelle, che hanno fatto? Potevano rilanciare il centro con un progetto moderno sulla Ceccotti, ma in 17 anni (DICIASSETTE!!!) non hanno combinato niente e alla fine partorito varianti con un grattacielo da 25 piani poi – a proposito di dietro front – trasformato in un palazzone di tredici piani. E in tutto questo parlare di commercio almeno una cosa l’hanno sicuramente ottenuta: la licenza di venditori di fumo.

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