PAROLISI E QUEL VERBO USATO AL PASSATO

parolisi-salvatore-683-02La notte del 18 aprile, poco dopo la denuncia di scomparsa di Melania Rea, la procura di Ascoli era a Somma Vesuviana, paese di origine della donna uccisa al bosco delle casermette, a ripe di civitella 5 mesi fa. Furono le prime frasi di Salvatore Parolisi pronunciate al telefono ad insospettire immediatamente i carabinieri di Ascoli. L’uomo parlando con l’operatore del 112 al telefono per denunciare la scomparsa della moglie, per ben due volte usò stranamente un verbo al passato. Disse “la chiamavamo Melania” come se la donna non ci fosse più “Perché parla così, come se non ci fosse più?” Domandò il carabiniere e Parolisi cambiò subito argomento. Un lapsus avrebbe detto Freud. Certo è difficile pensare di chiamare al passato una persona che si è solo allontanata. A meno che non si sappia con certezza che si tratta di una persona morta. Comunque  il 20 aprile i carabinieri avevano già parlato con la migliore amica di Melania, Imma che, a differenza di quella Sonia che compariva in Tv parlando di una coppia perfetta, aveva invece detto ai carabinieri dei tradimenti del marito di Melania, delle difficoltà della coppia. Del fatto che Melania sapesse già prima di sposarlo, che Salvatore la tradiva, ma aveva creduto di cambiarlo. Dunque a due giorni dalla scomparsa di Melania gli inquirenti, senza tralasciare nessun’altra ipotesi avevano inquadrato bene l’uomo che ora è in carcere con l’accusa di uxoricidio e vilipendio di cadavere. L’udienza in corte di cassazione a roma, per esaminare il ricorso contro l’ordinanza del tribunale del riesame dell’aquila, presentato dai legali di Parolisi sarà fissata entro questa settimana. Questa mattina è stata presentata una richiesta di incidente probatorio, per stabilire la data e l’ora della morte di Melania. I legali di Parolisi dicono che non c’è alcuna certezza sulla data e l’ora della morte. La procura teramana intanto, ha dato mandato ai carabinieri di Ascoli ed al Ros di Ancona di “smontare” pezzo per pezzo la memoria difensiva.

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