Tredici bottiglie di gin vuote disseminate sull’erba, lattine e bicchieri di carta sparsi attorno alle panchine. È il solito scenario che, ieri mattina, ha accolto chi è passato per il parco di piazza Abba. Un’immagine che non sorprende più nessuno: la scena si ripete, identica, ogni fine settimana.
La notte, quello spazio verde diventa punto di ritrovo per gruppi di ragazzi, spesso molto giovani, che tra musica e alcol lasciano dietro di sé solo rifiuti. All’alba, il parco si presenta come un campo di battaglia: sporcizia ovunque e l’ennesima testimonianza di un’abitudine difficile da estirpare.
I residenti non smettono di segnalare la situazione, ma le loro proteste sembrano perdersi per strada. Da Palazzo Sforza arrivano parole sul decoro urbano, ma nei fatti poco cambia. Servirebbe una vigilanza più costante, certo, ma anche un intervento educativo: dietro a quelle bottiglie vuote ci sono adolescenti che si ubriacano, e questo è il vero allarme.
Basterebbe far rispettare l’ordinanza comunale che vieta di bere in luoghi pubblici di notte, misura chiesta dalla prefettura ma spesso ignorata. Finché non si interverrà davvero, ogni lunedì mattina il parco continuerà a raccontare la stessa storia: quella dell’inciviltà di pochi e della pazienza di chi, ancora una volta, si rimbocca le maniche per restituire dignità a uno spazio comune.


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