PARCHEGGI IN SOSTA VIETATA E PARCHEGGI SULLE POLTRONE PUBBLICHE

poltronaDunque Corvatta ha parcheggiato in sosta vietata a Civitanova Alta. Era atteso a un incontro pubblico con i residenti e ha lasciato la macchina dove non era consentito. Ha sbagliato. Come cittadino e come sindaco, chiamato a dare il buon esempio. Nessuna scusante, e meglio sarebbe stato se fosse arrivata una multa. L’errore del sindaco non è passato inosservato. Una residente della città alta lo ha segnalato a un quotidiano e un iscritto a un gruppo facebook ha fotografato l’auto e l’ha postata. Cittadini attenti, integerrimi verso le malefatte della politica. Un plauso al loro senso civico e, perbacco, un plauso al risveglio di questi novelli censori. A cui non sfugge un parcheggio in sosta vietata, ma che si sono persi tutti i parcheggi sulle poltrone pubbliche occupate – nella scorsa legislatura – da figli, mogli, mariti, fratelli di amministratori comunali, di consiglieri comunali e di segretari di partito del centro destra. Posti di lavoro e incarichi remunerati nelle municipalizzate, a Palazzo Sforza, nelle aziende in affari con il Comune. Su questi parcheggi i ‘nostri’ detective non ebbero nulla da dire. Zitti sui giornali e su facebook, mute le macchine fotografiche. Eppure della ‘parentopoli’ parlò perfino il settimanale l’Espresso dopo la denuncia fatta da Ivo Costamagna. Il parcheggio di Corvatta in sosta vietata, se fosse stato sanzionato, gli sarebbe costato una multa che avrebbe pagato di tasca sua; i parcheggi sulle poltrone occupate dal centro destra i civitanovesi li hanno pagati e continuano a pagarli di tasca loro.

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