OMICIDIO REA, IL DOLORE DI UNA VITA SPEZZATA

eSe ne sono tornati a Somma Vesuviana col cuore colmo di amarezza, pieni d’angoscia, di quel sentimento che la scoperta dell’assassino non potrà lavare via. Gennaro, Vittoria e Michele Rea sono passati a Ripe di Civitella, nel luogo dove nessun genitore e nessun fratello vorrebbe passare mai. Lì dove è stato ritrovato il corpo martoriato di una figlia, una sorella. Una ragazza ammirata in paese. Madre affettuosa, moglie esemplare, tradita, uccisa e seviziata, con segni che solo una mente perversa può aggiungere al martirio delle coltellate. La pista seguita dagli inquirenti sarebbe quella dell’omicidio passionale. La donna è stata colpita più volte alla schiena ed è morta dissanguata, senza pietà. Realtà che supera la peggiore delle fantasie. Quali cose possono rimettere in moto, ora, il cuore di una madre? Le cose che legano ai ricordi. Per questo è tornata nelle Marche Vittoria Rea, ma non potrà più tenere in mano e piangere sulle foto di sua figlia, sui suoi lavori di ricamo. Salvatore Parolisi l’ha anticipata ed ha portato via tutto da Folignano. L’unico indagato a piede libero per la morte violenta di Melania, che ha fatto sapere “mai l’avrei lasciata”. Non si fatica a credergli. Chi lascerebbe il paradiso, senza limitazione alla raccolta frutti?  “Si può tradire, ma non è un assassino” ha detto di lui l’amante, Ludovica Perrone, nell’ultima intervista Tv. Si può tradire, ma non si dovrebbe. E’ qui che si apre l’abisso. Cosa si può e si deve, si dovrebbe o non si dovrebbe, fare o non fare. E’ su questo caos tra potere e dovere che si è giocata la partita per Salvatore Parolisi, già condannato dall’opinione pubblica. Per quella fiducia calpestata, quella mancanza di pietà. Quell’etica sconclusionata…Non una volta ma tante, non un’ora ma giorni, anni… Salvatore a Frattamaggiore, con i ricordi di Melania, oggi hanno suonato alla sua porta i Carabinieri, era l’una circa, gli hanno consegnato un fascicolo. Ad Ascoli in Procura invece, sempre oggi è attesa la relazione finale dei medici legali sull’autopsia. E’ possibile un’accelerazione dell’inchiesta. Salvatore Parolisi, a suo dire, vorrebbe tornare al lavoro. Se innocente per l’omicidio della moglie, rientrerà a cuor leggero in caserma ad Ascoli?

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