OMICIDIO PRETERINTENZIONALE PER AMEDEO BELLI. L’UOMO E’ L’EX MARITO DI ANNA MARIA GANDOLFI

ameo-belliE’ in carcere, accusato di omicidio preterintenzionale Amedeo Belli, 60 anni, di Loreto, ex marito di Anna Maria Gandolfi, 57 anni, la donna che ieri mattina è stata trovata morta in casa, con il cranio fracassato, a Porto Recanati. Dopo un lungo interrogatorio che si è protratto fino all’una di notte, il presunto uxoricida è stato rinchiuso nel carcere di Montacuto. Ieri a mezzogiorno, due ore dopo la morte della moglie, Amedeo si era presentato nella caserma dei carabinieri di Loreto dicendo che la moglie era caduta durante un litigio e aveva battuto la testa contro uno spigolo. Anna Maria ed il marito vivevano in affitto in un appartamento di 80 metri quadri in via Montarice 93/A dal 2008. Lui, piccolo imprenditore, uomo, lavorava nel settore della plastica. Lei, secondo quanto raccontato dal fratello, era affetta da psicosi paranoica e schizofrenica e non sempre prendeva le medicine per tenere sotto controllo la malattia. Ieri pomeriggio a Grotte di Porto Recanati, in via Montarice, i carabinieri del posto insieme ai militari di Porto Recanati, Loreto e Osimo, sono stati al lavoro fino a sera nella casa sottoposta a sequestro ed hanno trovato una pistola non denunciata. I vicini di casa cascano dalle nuvole, <l’ho vista passare stamattina che andava a casa,  già erano le 8> racconta una signora, <ho visto un movimento strano dei carabinieri e solo dopo ho saputo quello che era successo, non conoscevo né lei né lui> racconta un anziano. Ieri era un giorno nero, segnato in calendario, per la famiglia Belli. Biondi. <Era fissata la data di primo accesso dell’ufficiale giudiziario per la procedura di sfratto per morosità che pendeva, in relazione al contratto di locazione che la fondazione aveva sottoscritto con il Belli> racconta Massimo Biondi, avvocato della Fondazione Opere Laiche Lauretane che gestisce gli affitti del complesso immobiliare di via Montarice, dove abitava la famiglia Belli con un canone mensile di 500 euro. <Oggi lo sfratto non si sarebbe mai eseguito – prosegue l’avvocato della Fondazione – c’erano già accordi in tal senso con l’Ufficiale giudiziario, la Fondazione aspetta sempre moltissimo tempo prima di dar seguito ai provvedimenti esecutivi. Qui si tratta di un importo di mensilità arretrate che risalgono al giugno 2011, quindi era parecchio tempo e la Fondazione aveva, purtroppo, dovuto intraprendere questa procedura, ma oggi era semplicemente il primo accesso che avrebbe fatto l’Ufficiale giudiziario, per verificare la situazione. Non era stata allertata la Forza pubblica per eseguire lo sfratto e tanto meno si sarebbe dovuto eseguire. Purtroppo si è verificata questa triste vicenda di cui però siamo tutti in attesa di conoscere i dettagli, non si sa come questa disgrazia sia avvenuta>. Anna Maria Belli lascia un figlio di 32 anni.

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