OMICIDIO DI MELANIA REA: E’ STATA UNA VENDETTA?

melania20reaLa morte di Melania. Una vendetta? Il 18 aprile, giorno della scomparsa Salvatore Parolisi aveva chiesto un permesso in Caserma per accompagnare la moglie dal medico. I due con la figlioletta avevano avuto una mattinata fitta di appuntamenti a partire dalle 8.30 fino alle 14.30 c’è stata prima la visita dal fisiatra, poi la colazione al bar, tappa all’Ipersimply, al negozio sull’Aprutina, passaggio alla clinica privata per un controllo e ritorno a Folignano. Pranzo, telefonata della mamma di 12 minuti, pulizie e arrivo, alle 14.30 a Colle San Marco. La presenza di Salvatore con la bambina ed una donna è confermata da Alfredo Ranelli, titolare del chiosco del pianoro. Risultano lacunose per gli inquirenti però le dichiarazioni rilasciate dal caporalmaggiore Parolisi. La Procura di Ascoli, che conduce l’inchiesta continua a scavare sul suo passato. Intanto nella panetteria di Villa Lempa, la frazione di Teramo, al confine con Ascoli, in cui è stato rilasciato lo scontrino ritrovato in un cestino dei rifiuti al chiosco della pineta alcune persone avrebbero notato due soldatesse, una delle quali in particolare era molto agitata”, insieme a un altro militare. “Un comportamento talmente strano – hanno riferito i testimoni – che qualcuno era intenzionato a chiamare i carabinieri”. In primo piano torna dunque la caserma clementi. Ieri la cittadinanza, le scuole, hanno potuto visitarla. Ieri Salvatore non c’era, quando in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’esercito si sono aperte le porte alla cittadinanza. E’ come se il 235mo reggimento piceno avesse voluto lanciare un messaggio chiaro: non abbiamo niente da nascondere. Ma tra i 250 militari che vi prestano servizio, 40 istruttori che, come Salvatore addestrano 400 soldatesse e per 9 mesi le preparano al combattimento c’è anche quella donna soldato che a Villa Lempa il giorno della scomparsa di Melania era agitata fuori misura. Perchè…

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