OMICIDIO COLPOSO, SI E’ APERTO AD ANCONA IL PROCESSO PER LA MORTE DI CARLO EMMI

Si è aperto ad Ancona il processo che vede tre persone accusate di omicidio colposo per la morte del marittimo Carlo Emmi, 55 anni, di Genova, travolto e ucciso in porto da una fune d’acciaio spezzatasi su una chiatta il 21 marzo del 2009. Sono imputati Alfredo Santini e Giuseppe Toto, comandanti della chiatta su cui Emmi era imbarcato e del rimorchiatore che la trainava. Inoltre Antonio Santini, rappresentante della ditta anconetana proprietaria delle imbarcazioni. La procura contesta loro responsabilità a vario titolo per l’incidente, mentre le difese respingono gli addebiti. Il marittimo fu travolto e ucciso da un cavo d’acciaio agganciato al rimorchiatore che, dopo essersi spezzato, lo colpì in pieno. La nave chiatta, adibita al trasporto di massi, era rientrata dalla Croazia ed era diretta alla banchina 15 trainata dal rimorchiatore mentre sullo scalo imperversavano vento forte e mare mosso. La cima andava sott’acqua e riemergeva, in una continua tensione, fino a quando si
spezzò, falciando Emmi.

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