Nelle ultime settimane stiamo monitorando un elevato consumo idrico superiore alla norma, determinato dalla persistenza delle elevate temperature, al punto da richiedere una maggiore quantità di risorsa idrica da distribuire alla città di Civitanova Marche. Pertanto è fondamentale e prioritario sensibilizzare i cittadini ad un consumo più responsabile di acqua dell’acquedotto presso pertinenze domestiche, produttive e agricole.
Abbiamo da oggi avviato una campagna di informazioni sulla problematica in oggetto, come previsto dal Piano di Emergenza del S.I.I. relativamente alla criticità idrica. (livello di attenzione A.1).
Una serie significativa di manifesti verranno affissi sul territorio comunale con l’obbiettivo di far passare un messaggio fondamentale “L’ACQUA E’ UNA RISORSA RINNOVABILE MA LIMITATA, FACCIAMO UN USO CORRETTO ED INTELLIGENTE”.
Risulta pertanto necessario attuare i provvedimenti adeguati ad evitare lo spreco e l’uso improprio della risorsa idrica potabile sottolineando le seguenti raccomandazioni:
• Non utilizzare l’acqua dell’acquedotto per usi diversi da quelli igienico-sanitari ed alimentari, in particolar modo per il lavaggio domestico di veicoli in genere;
• Non riempire vasche, fontane ornamentali, piscine e simili, fatte salve momentaneamente le utenze pubbliche;
• Limitazione il flusso di acqua durante le operazioni di igiene- quotidiana, preferendo la doccia al bagno in vasca ed evitando di far scorrere l’acqua a getto continuo;
• Non lavare cortili, piazzali- pavimentati e similari;
• Non innaffiare orti o giardini.
• Anche tutte le strutture ricettive, compresa la ristorazione, dovranno utilizzare i migliori accorgimenti finalizzati al risparmio dell’acqua potabile:
• Utilizzare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico;
• Istallare dispositivi di risparmio idrico (dispositivi frangigetto sui rubinetti, ecc.) La campagna informativa che andremmo ad attuare, produrrà, senza dubbio, dei risultati ma questo non può farci dimenticare quali sono i veri problemi.
L’ATAC fornisce acqua ai cittadini Civitanovesi emungendo i 2/3 del fabbisogno dal campo pozzi di Via Lelli. I parametri del suddetto bacino idrogeologico, come noto a tutti, sono influenzati da fattori esterni provenienti da attività agricole e industriali. L’acquedotto del Tennacola, ci fornisce costantemente l’ulteriore terzo del fabbisogno di acqua e nei periodi più favorevoli di portata (solitamente in inverno e primavera), garantisce anche una sostenuta qualità dei parametri chimico/fisici, che ci consente di contenere la concentrazione del parametro nitrati la cui variabilità è molto sensibile ai fattori esogeni influenti sulla falda. Dopo l’ulteriore costoso processo di potabilizzazione l’acqua viene immessa nella rete di distribuzione e arriva nei rubinetti dei cittadini con valori assolutamente rispettosi delle norme, tanto che i nostri figli, nelle scuole dell’obbligo di Civitanova bevono acqua dal rubinetto, acqua che proviene dal nostro acquedotto.
Tutto questo procedimento potrebbe avere risultati assolutamente più ottimali e molto meno costosi se solo le istituzioni regionali consentissero di captare dalle sorgenti montane volumi di risorsa più coerenti con i bisogni della comunità.
Da ogni parte ci sentiamo dire che di acqua nelle sorgenti montane c’è ne in abbondanza e di ottima qualità, ma nessuno mette una benedetta firma, su un benedetto foglio perché se ne possa prelevare la quantità adeguata, che permetterebbe ai cittadini di avere un’acqua qualitativamente migliore ad un costo notevolmente più basso.
Ci dicono che l’acquedotto del Nera è vicino, ma è da più di vent’anni che ce lo sentiamo dire e Civitanova continua ad essere costretta a prelevare acqua da pozzi, ad acquistare dal Tennacola solo altra acqua di pozzi, a pompare e potabilizzare ogni litro dell’acqua di cui necessita e si continua a parlare, ed ancora parlare ma il problema rimane.
Un problema sicuramente sentito da chi giornalmente lavora per dare il migliore servizio possibile ai cittadini, mentre ora sembra si stia discutendo, addirittura, se confermare o meno la quantità captata richiesta dal Tennacola, che non dobbiamo dimenticare, al momento, è la nostra fornitura vitale.
Chiediamo con forza alle Istituzioni Pubbliche competenti di trovare la soluzione che garantisca la risorsa idrica proveniente dalla captazione di sorgente per l’intero anno solare.
Ma avendo la sensazione che il nostro appello rimanga, come spesso succede, inascoltato, abbiamo comunque attivato da tempo un percorso alternativo per l’ampliamento del campo pozzi, che, si sottolinea, richiederà impegni finanziari rilevanti e tempi lunghi per la realizzazione delle opere, con tutte le incertezze rappresentate dalla variabilità della qualità dell’acqua di falda da cui Civitanova Marche preleva la risorsa da distribuire ai suoi cittadini. Lo studio idrogeologico particolareggiato nell’area del Campo Pozzi di Via Lelli, per valutare le potenzialità dell’acquifero e considerare un eventuale futuro sviluppo ed ampliamento del numero dei pozzi e le valutazioni finali suggeriscono di ampliare la struttura verso il fiume Chienti, dove risulta la presenza di acqua di migliore qualità rispetto all’acqua che attualmente viene utilizzata. In parallelo dobbiamo anche affidare la qualità dell’acqua agli impianti di potabilizzazione e prevedere l’adeguato potenziamento degli esistenti, anch’essi di significativo costo di realizzazione e di gestione.
Nuovi pozzi e nuovi impianti di potabilizzazione richiederanno indubbiamente, in entrambi i casi, un inevitabilmente maggiore impegno finanziario che difficilmente potrà essere sopportato, quindi si dovranno ridurre o rimandare le opere di risanamento delle reti e dell’infrastruttura nel suo complesso, da cui non potrà che derivare il rallentamento della riduzione delle dispersioni e la conseguente dilatazione dei tempi circa il recupero della risorsa. Uno scenario certamente non roseo che potrebbe, con l’adeguata valutazione delle necessità delle persone ed altrettanto impegno politico, essere proiettato in maniera del tutto diversa ed in tempi brevi, se solo si volesse.


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