MOTOPESCHERECCIO AFFONDATO. LA CAPITANERIA DI PORTO DI ANCONA APRE UN’INCHIESTA

La Capitaneria di porto di Ancona ha aperto un’inchiesta tecnica sullo speronamento, e l’affondamento, del motopeschereccio civitanovese ‘Nika’, avvenuto ieri intorno alle 14 a circa 44 miglia al largo del porto di Civitanova Marche. Salvi i membri dell’equipaggio: l’armatore civitanovese Fedele Amato, il fratello Vincenzo e un marinaio. L’imbarcazione, 18 metri di lunghezza, è ancora sul fondale, a un centinaio di metri di profondità. A speronarla sarebbe stata la nave da carico ‘Fides’, battente bandiera maltese, partita da Monfalcone e diretta in Turchia. Il cargo ha attraccato stanotte nel porto di Ancona. Sono stati sentiti il capitano e il personale per cercare di ricostruire l’accaduto. L’impatto con il peschereccio è stato violentissimo. Il capitano e gli altri due membri dell’equipaggio si sono gettati in mare subito dopo aver lanciato l’Sos. L’allarme è stato raccolto dal peschereccio civitanovese ‘Giglio del Mare’ dell’armatore Mariano Malaccari, ma è stata una motovedetta della Capitaneria di porto di Civitanova Marche a giungere per prima sul luogo dell’incidente e a recuperare i naufraghi, rimasti per qualche tempo in acqua. Secondo le norme sulla navigazione, un’imbarcazione in attività di pesca ha la precedenza sulle altre unità, ma l’inchiesta della Capitaneria dovrà comunque appurare se siano state attuate tutte le manovre per evitare lo scontro. Sull’episodio ha aperto un’inchiesta anche la Procura di Macerata, competente per territorio in quanto i naufraghi sono arrivati nel porto di Civitanova.

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