“Un provvedimento tempestivo e un’informazione corretta e puntuale, hanno caratterizzato la vicenda dell’ordinanza di divieto, e successiva revoca, dell’uso di acqua potabile erogata dal serbatoio Montarice presso la fontana pubblica del mercato coperto a causa della presenza di un’elevata concentrazione di trialometani.
Infatti, non appena sono stata informata dal Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene e Nutrizione dell’Asur Marche 3 (fax pervenuto il 03.07.2014 alle ore 13.59), ho immediatamente attivato la normale procedura prevista in questi casi.
Mezzi dell’Astea, dei Vigili Urbani e della Protezione Civile, hanno diffuso il sonoro del contenuto dell’ordinanza, informando la cittadinanza del divieto in atto.
E’ stato inoltre predisposto un piano operativo per il reperimento e la distribuzione di acqua potabile. Il rifornimento è avvenuto con l’ausilio di 4 autocisterne piazzate in punti strategici della città e con sacchetti preconfezionati distribuiti da personale Astea e Protezione Civile in quelle zone difficilmente raggiungibili con le cisterne.
La situazione di emergenza è poi rientrata il giorno successivo (4 luglio) quando i campionamenti delle acque hanno rilevato una concentrazione di trialometani al di sotto dei limiti previsti dalla normativa.
Resta grave e inspiegabile il ritardo – ben 24 giorni dopo il prelievo – con il quale siamo stati avvisati da Astea, gestore della rete idrica, del risultato delle analisi effettuate il 9 giugno scorso.
Abbiamo anche chiesto all’Arpam le modalità di esecuzione del prelievo, delle analisi del campione e spiegazioni del ritardo nella comunicazione di dati che segnalavano situazioni potenzialmente pericolose per la salute dei cittadini.
Con profondo rammarico, infine, non posso non evidenziare l’uso strumentale della vicenda da parte di quanti, evidentemente a corto di argomenti, non hanno esitato a prodursi in speculazioni di carattere politico su questioni che riguardano la salute.”
