MODELLA NUDA DIPINTA DI ROSA PER IL GIRO D’ITALIA E SCOPPIA LA POLEMICA, ‘OFFENDE TUTTE LE DONNE’

modellaUn corpo di donna nudo dipinto di rosa, il colore del Giro d’Italia, sta suscitando polemiche a non finire a Fano, dove l’iniziativa, legata alla tappa ciclistica che toccherà la città il 10 maggio, è stata bollata come “altamente maschilista e offensiva della dignità delle donne”. Fra i detrattori della performance di body painting, destinata a diventare una gigantografia esposta in un negozio di biciclette vicino al traguardo della gara, l’assessore provinciale alle Pari opportunità Daniela Ciaroni. “E’ vergognoso – attacca – che gli amministratori comunali di Fano non trovino niente di meglio per pubblicizzare il Giro d’ Italia che ricorrere alla solita, sfruttata immagine della donna nuda in vetrina, da sempre legata, nell’immaginario sportivo, all’idea del premio per la vittoria del ‘campione'”.
Non c’é giustificazione artistica che tenga, per una scelta che “offende le donne, in primo luogo tutte quelle che nello sport si impegnano e raggiungono risultati importanti”. Senza contare, nota la Ciaroni, che la modella di 23 anni dipinta di rosa da un artista locale, Sergio Carboni, fa seguito ad una gara di ‘Car wash’ organizzata sempre a Fano, per promuovere un evento legato l’automobilismo. La modella nuda dipinta di rosa? “Un’iniziativa realizzata da privati, dopo che il Comune ha lanciato l’idea della vetrina ‘in rosa’ per l’arrivo del Giro d’Italia”. Il sindaco di Fano Stefano Aguzzi e l’assessore al Turismo Alberto Santorelli (giunta di centro destra) non ci stanno a passare per ‘maschilisti’ e respingono ogni responsabilità per “come i privati decidono di mettere a frutto il proprio estro commerciale”. “Ci dispiace dover constare ancora una volta – scrivono in risposta all’assessore alle Pari opportunità della Provincia Daniela Ciaroni – la caparbietà con cui gli amministratori provinciali trovano ogni appiglio per mostrare sprezzo e disappunto per l’operato dell’amministrazione comunale di Fano. Non è questo il ruolo a cui sono chiamati”.

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