MICUCCI: ANTONELLI RICORRE AL TAR MA LA RESPONSABILITA È DI CIARAPICA”

“Antonelli fa ricorso al Tar per il porto-DUBAI: “nihil sub sole novi” verrebbe da dire. Non è il primo né l’ultimo imprenditore che vuole tenere in scacco una città sotto la “spada di Damocle” del ricorso al Tar.” A scrivere è Francesco Micucci Capolista PD di Civitanova.
“La novità invece – sottolinea Micucci – sta nel fatto che questo ricorso a differenza di altri in passato ha un responsabile ben preciso: il sindaco Ciarapica. Non nel senso che egli abbia spinto Antonelli a fare ricorso (almeno me lo auguro), ma nel senso che il suo sostegno dato fin da subito al progetto, con tanto di interviste a tutta pagina, rinnegato solamente in “zona cesarini” di fronte al no deciso della città prima e del consiglio comunale poi, ha dato manforte all’imprenditore. Il quale è andato avanti con studi ed investimenti e quindi chiede conto di questo ora alla città. Antonelli però dovrebbe prendersela non con il consiglio che legittimamente ha bocciato il piano (quale altro organo dovrebbe esprimersi a tutela del proprio territorio?) ma con Ciarapica e con se stesso per un progetto che non ha senso di esistere a Civitanova. Era parso strano in effetti – prosegue Micucci – il silenzio del privato dopo la deliberazione del consiglio: era chiaro che qualcosa bolliva in pentola e che la vicenda non fosse finita lì. Il timore che ora i cittadini hanno è su cosa succederà ora e soprattutto cosa succederà dopo le elezioni. Il timore che si possa ripetere quanto già avvenuto con Villa Eugenia.”
“Abbiamo già – sottolinea Micucci – un precedente di quello che possiamo chiamare il “metodo Ciarapica”: a pochi mesi dal verdetto di un giudice dopo un ricorso durato anni Ciarapica in quel caso si accorda col privato restituendo alla città l’equivalente di un piatto di lenticchie e perde per sempre (salvo i ricorsi in essere) un bene prezioso per la città: Villa Eugenia. Come si comporterà se fosse riconfermato sindaco? Anche in questo caso anziché tutelare un bene della città, il porto, scenderebbe a patti col privato per un piatto di lenticchie con la scusa di chiudere un ricorso milionario pendente? Anche in questo caso la città si troverebbe “cornuta e mazziata” dall’avidità del privato e dalla ignavia di un amministratore? Il timore è ancor più forte rileggendo le interventi di Ciarapica che sponsorizzano il progetto Antonelli. Meglio allora togliersi ogni dubbio e approfittare delle elezioni imminenti per cambiare amministrazione e dare fiducia a chi, come il PD e Mirella Paglialunga, su questo tema si è già espresso con la raccolta di firme e con un programma che mette nero su bianco l’opposizione a qualsiasi scelta impattante sul porto che non tuteli gli operatori e tutta la cittadinanza.*

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