“Indagheremmo sull’ambiente di lavoro di Salvatore Parolisi anche se lui non fosse istruttore in una caserma dove si addestrano soldatesse, ma lavorasse in un convento di uomini”. Il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli, Alessandro Patrizio, interbiene per smentire le ipotesi e le voci che circolano sempre con più inistenza e che collegherebbero l’omicidio di Melania Rea alla caserma ‘Clementi’ del 235/o Rav Piceno di Ascoli. “Sento parlare di presunti riti di iniziazione a sfondo sessuale, di case di appuntamento in città, ipotesi destituite di ogni fondamento, decisamente fantasiose. Nulla del genere – precisa l’ufficiale – emerge anche solo in minima parte dalle testimonianze raccolte finora, anche nell’ambiente militare” del caporalmaggiore Parolisi. “Anche in questo ambito, come in quello familiare e delle amicizie, stiamo continuando a lavorare, sentendo persone e verificando situazioni, per cercare di individuare circostanze, episodi che, direttamente o indirettamente, possano avere a che fare con la tragica morte di una donna di 29 anni. Siamo fiduciosi che possano darci elementi utili a risolvere il caso”. Anche oggi, intanto, proseguono le audizioni di conoscenti della coppia, nel comando provinciale dell’Arma.
