Dopo aver fatto di tutto perché aprisse i battenti, questa volta non si è presentato nessuno delle autorità ad inaugurare la mega sala slot di via Silvio Pellico. Eppure non lesinano tagli del nastro. Lo fanno ovunque: inaugurano bar, pizzerie, negozi, con tanto di foto e post di propaganda.
Questa volta invece né il sindaco – detto mani di forbice – né Borroni, né Morresi sempre presente, e nessun assessore, nessun consigliere di maggioranza si sono presentati per inaugurare la mega sala slot. Eppure qualche tempo fa quegli stessi locali, al centro di una vertenza di fronte al Tar e Consiglio di Stato tra i gestori (appoggiati dal Comune) e la questura, vennero inaugurati come champagneria, cioè un locale adibito a una sorta di bar aperitivo a base di champagne (…in attesa delle autorizzazioni per le slot).
Erano accorsi in molti come da foto, fecero addirittura inaugurare a Tajani (pensiamo ignaro delle vertenze comunque in essere contro lo Stato), e poi c’erano Acquaroli, Ciarapica e tutto lo stato maggiore di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Oggi nessuno di questi è pervenuto. Evidentemente hanno la coda di paglia per aver fatto approvare una legge in consiglio regionale che spazza via la prevenzione contro la ludopatia aumentando le superfici di gioco per le sale slot, ma soprattutto riducendo da 500 a 300 mt la distanza minima dai luoghi sensibili (banche, bancomat, parrocchie ecc.). Una riduzione voluta da Borroni ed altri consiglieri regionali della Lega (Potzu), di Forza Italia (Bilo’) e dei Fratelli d’Italia (Borroni) senza nessuna motivazione. Anche ieri Borroni, rispondendo al Carlino, non dice una parola su questa riduzione della distanza, su chi l’ha voluta e sul perché è stata decisa. Anche in consiglio regionale hanno fatto sempre scena muta facendo finta che questo non fosse un problema. Questa riduzione della distanza ha permesso invece l’apertura della mega sala slot con quasi un centinaio di macchinette di ultima generazione e l’apertura della sala dalle 8 fino alle 5 del mattino, in pratica sempre aperta con solo tre ore di chiusura (dalle 5 alle 8). Una legge definita schifosa perché favorisce la ludopatia, il gioco d’azzardo lecito in una città ai primi posti in Italia per le cifre che si spendono (più di 4000 € pro capite in un anno).
Non si sono presentati e questo la dice lunga sulla delicatezza della questione, sul fatto che questa volta sono rimasti senza nessuna giustificazione. Una vergogna grande.
Rispetto ad un anno fa si è visto solamente Fabio Moreni, uomo legato agli amministratori di destra e che lavora molto con il Comune. E’ passato anche l’ex candidato sindaco Vinicio Morgoni che oramai viaggia nei luoghi della destra di Vince Civitanova.
Una apertura che rappresenta una sconfitta per Civitanova e anche per l’ex questore Pignataro che era riuscito a vincere tutte le cause.
Hanno prevalso gli interessi dei gestori con annessi e connessi e alla faccia di chi soffre, di tutte le famiglie devastate dalle macchinette mangia soldi. Ora però chi non prenderà posizione contro questa legge non potrà più parlare di prevenzione contro la ludopatia senza essere tacciato di ipocrisia pelosa.
Di Giulio Silenzi