MASCHERINE, TAMPONI E ASSUNZIONI. L’ATAC NEGA I DIRITTI DEI CONSIGLIERI E PARTE L’ESPOSTO

L’Atac nega i diritti dei consiglieri comunali e non consegna documenti sui preventivi e prezzi per l’acquisto di mascherine e tamponi, oltre alla documentazione relativa alle assunzioni di personale e parte un esposto all’Anac, alla Prefettura e alla Procura della Repubblica firmato dai consiglieri comunali Giulio Silenzi e Pier Paolo Rossi. “Il primo dicembre 2021 – scrivono i due consiglieri – abbiamo inoltrato ad Atac, società comunale, richiesta dei verbali del CdA che deliberano il bando per l’assunzione di un muratore, di un escavatorista, di un idraulico, di un amministrativo del settore gas e acqua e l’approvazione della graduatoria con la documentazione delle procedure di selezione. Il 14 dicembre abbiamo presentato un accesso atti in relazione alle procedure di acquisto delle mascherine e dei tamponi nel 2020, 2021 e il relativo ufficio preposto all’acquisto; ai preventivi richiesti e pervenuti per l’acquisto delle mascherine e dei tamponi nel 2020 e 2021; ai prezzi di acquisto delle mascherine e dei tamponi nel 2020 e 2021 e il relativo fornitore; al numero di mascherine e di tamponi acquistati e venduti dal primo gennaio 2021 ad oggi. È passato più di un mese e l’Atac non ha consegnato nulla.

Secondo il presidente Belvederesi dovremmo motivare la richiesta di accesso agli atti dell’1 dicembre 2021 relativa alla selezione del personale nonché quella del 14 dicembre concernente l’acquisto di mascherine e tamponi. Nella sua risposta scrive che “è necessario corredare l’accesso con la relativa motivazione…” e che “…è necessaria una motivazione sulla base della quale si valuterà come meglio procedere a formulare il migliore riscontro”. Vale qui la pena chiarire che un consigliere comunale, nell’espletamento del suo ruolo, non deve motivare la richiesta di accesso agli atti. Leggi, sentenze, circolari lo hanno ribadito. In più, nella giornata organizzata dalla Prefettura in collaborazione con l’Università di Macerata sulla trasparenza, si sanciva il diritto del consigliere di richiedere atti senza dover motivare alcunché”.
Per ottenere i documenti ci siamo rivolti al Segretario Comunale dicendogli che non volevamo fare esposti ma che quella richiesta era assurda. Il segretario ha scritto a Belvederesi e ribadito che “il diritto di accesso dei Consiglieri è più ampio di quello appartenente alla generalità dei cittadini e non abbisogna di una specifica motivazione se non quella dell’esercizio del mandato di consigliere” e “… chiede di voler relazionare nel più breve tempo possibile, comunque non oltre sette giorni dal ricevimento della presente esclusivamente per pec, sulle circostanze riportate dal consigliere Silenzi nella allegata nota e ciò al fine di salvaguardia dei diritti dei Consiglieri comunali”.
Non poteva essere diversamente tanto è chiara la normativa e l’assurdità, oltre che l’illegalità, delle loro pretese. Ma alla richiesta del Segretario Comunale, il 10 gennaio incredibilmente Belvederesi ha risposto che “…. il diritto di accesso riconosciuto al consigliere comunale potrà essere soddisfatto solo se si possa evincere chiaramente dalla richiesta la diretta connessione della stessa con l’espletamento del proprio mandato”, in pratica negando ancora una volta i nostri sacrosanti diritti.

​ Davanti a questo comportamento elusivo delle norme che regolano l’accesso agli atti, assunto da Belvederesi che oltre ad essere presidente dell’Atac è anche responsabile provinciale di Fratelli d’Italia, abbiamo inoltrato un esposto alle​ Amministrazioni vigilanti affinché vengano disposti gli opportuni accertamenti valutando gli eventuali profili d’illiceità.”

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