Da Laura Marzola riceviamo e pubblichiamo:
“Ringrazio sentitamente Laura Boldrini per essere intervenuta in modo positivo sostenendo l’azione umanitaria a Civitanova Marche. Il gesto del Sindaco è un vero gesto umanitario ma racchiude in sé il fallimento della politica nazionale e locale nei riguardi dell’accoglienza e della tolleranza. Costringere un Sindaco a fare un atto personale è il chiaro segno di una politica inadeguata verso tematiche nazionali ed europee quali quelle dei Rom, Sinti e Camminanti. Come messo in luce dalla Boldrini, è di moda accanirsi contro i più vulnerabili, contro i deboli, quelli che non vengono difesi da nessuno perché non votano, relegando alla marginalità le loro vite. Questo accanimento, però, non viene contrastato in modo pronto ed efficace dalla sinistra italiana che dovrebbe, a mio avviso, essere più incisiva e pronta a difendere i diritti degli esseri umani prima che dei votanti. L’aver lasciato solo il Sindaco, che ricordiamo aver fatto un gesto meraviglioso come uomo e medico, non è stato un gesto responsabile da parte della giunta tutta e soprattutto ha acceso polemiche dannose e pericolose per l’incolumità stessa dei soggetti che stiamo aiutando. Le minoranze etniche di cui fanno parte i Rom, Sinti e Camminanti, sono protette da leggi europee e nazionali che, però, la politica elude sistematicamente lasciando posto a populismo e cattivismo . La battaglia per i diritti costituzionali e civili non è un atto di umanità ma di civiltà. Una Nazione civile non può calpestare i diritti dei suoi cittadini. L’Italia è stata da poco sanzionata dalla UE per le condizioni inumane delle carceri esattamente come lo fu per la lesione sistematica dei diritti delle minoranze. Però null’è cambiato da allora come non cambierà per i detenuti. Il cambiamento non passa attraverso i piccoli gesti dei cittadini che ogni giorno, con fatica estrema,cercano di barcamenarsi tra tasse e problemi concreti ma attraverso la politica. La politica, quella con la P maiuscola, deve avere come linea giuda la Costituzione su cui ci sono chiaramente scritti i nostri diritti ed i diritti delle minoranze etniche. Approvare politiche d’inclusione non è un atto di generosità ma un dovere che la politica ha nei confronti di chi ha lottato ed è morto per creare una Nazione democratica e civile. Soprattutto la politica non deve lasciare soli quei cittadini che, con dedizione, sognano una Nazione più civile e democratica ma dovrebbe promuovere politiche di positività ed accoglienza. Di certo Cittadinanza Attiva non si fermerà finché non vedrà rispettati i diritti minimi di quella parte di esseri umani calpestati e piegati da scelte dettate dal consenso e non dal buon senso.”