Più che astronomia…gastronomia. Arriva Margherita Hack a Popsophia e trionfa l’abbuffata. Catino del Lido Cluana gremito per l’arrivo della famosa astrofisica, ospite del Festival Popsophia. Gente assiepata fin dietro il palco, confinata a ridosso della strada. Spazio troppo piccolo per contenere la capacità attrattiva della scienziata, anche perché la platea viene sacrificata all’espansione del ristorante Lido a cui il Comune concede di sistemare i tavoli a ridosso del pubblico per accogliere i clienti che desiderano assistere alla serata mangiando. Mentre la Hack parla, sul lato destro del palco via vai di camerieri e vassoi per prendere ordinazioni, smistare pizze, bistecche e birre, spaghetti e vino. Sottofondo al dibattito, un tintinnio di posate e bicchieri, il brusio delle tavolate e lo squillare di telefonini dei commensali. Pancia e sostanza si sono intrecciate senza che un sopracciglio degli organizzatori si alzasse, senza che un sussulto di buon gusto imponesse in extremis un passo indietro ad evitare la plateale cessione di spazio pubblico ad un ristorante a scapito di un evento pagato con i soldi dei cittadini. E chi dice poi che con la cultura non si mangia!
Ma non è stata questa l’unica stonatura della serata. Che, partita per sviscerare il tema ‘Pensare il futuro’, per capire il percorso e il destino dell’umanità tra scienza e fantascienza, è scivolata su un piano surreale. Non per colpa della Hack che avrebbe avuto tutte le intenzioni di non abbandonare lo ‘spartito’. Universo, stelle e pianeti sono il suo pane quotidiano e certo qualcuno in platea avrà avuto la sensazione di stare…su Marte. Perché una delle scienziate che dà lustro al nostro Paese è stata costretta a rispondere a ripetute domande su religione e astrologia, su Vangelo e oroscopo. La serata era iniziata con spunti interessanti introdotti Umberto Curi, filosofo e presidente del comitato scientifico di Popsophia, ma poi il canovaccio della direzione artistica l’ha portata nel pantano di un talk show televisivo. Un vero peccato.