LOFFTY DRAIF PESTATO A MORTE, 5 PERSONE IN CARCERE

pestaggioLa notte del 12 novembre scorso, a pochi passi dal condominio Hotel House di Porto Recanati,il 22enne Loffty Draif  era stato aggredito un cittadino magrebino che, dopo essere stato trasportato lontano dagli sguardi degli abitanti, lo avevano massacrato di botte riducendolo in fin di vita. Il corpo, esanime, ma ancora in vita, era stato lasciato nel piazzale del grattacielo portorecanatese. Una folle corsa all’ospedale di civitanova, i tentativi di cure più specifiche al Torrette di Ancona ed il nuovo ricovero in terapia intensiva alla sala rianimazione civitanovese, avevano lasciato capire, da subito, che le condizioni del giovane erano davvero critiche. E stanotte, a mezzanotte, il suo cuore ha smesso di battere.

Le indagini dei Carabinieri si erano avviate dai primi istanti successivi all’evento. Cinque pattuglie della compagnia di civitanova marche avevano rastrellato la zona alla ricerca di indizi e dei primi riscontri utili. Un’indagine che si rivelava, da subito, diretta verso gli ambienti delle tossicodipendenze che gravitano attorno ai fenomeni di spaccio di stupefacenti nell’house. Alcune avvisaglie di esagerata violenza, almeno in quelle forme, si erano manifestati negli ultimi mesi. Si erano spesso affrontate vere e proprie bande di extracomunitari e numerosi erano stati gli interventi per rissa ed aggressioni avvenuti nelle ultime settimane: la rissa con armi da taglio della notte del 25 ottobre e la serie di danneggiamenti compiuti da alcuni africani in danno di abitazioni di magrebini, la notte del 7 novembre scorso, avevano alzato la soglia di attenzione tant’è che erano stati avviati numerosi servizi di vigilanza e controlli antidroga che avevano portato a quattro arresti, due per stupefacenti, uno per irregolarità in Italia di un Tunisino ritenuto personaggio di rilievo dello spaccio e traffico di stupefacenti, e ancora un arresto per irregolarità; tutti accaduti nell’ultima settimana. Ma anche 356 persone identificate, 196 veicoli controllati e addirittura sequestri di mezzi per mancanza di copertura assicurativa. Controlli e arresti per mitigare le lotte interne del condominio del maceratese, ospitante oltre 3.000 persone provenienti da ogni parte del mondo.

E l’episodio del pestaggio, a morte, del magrebino – forse non a caso – non era avvenuto nel contesto dell’House ma in Via Salvo d’Acquisto, nel viale di accesso alla cittadina rivierasca.

La Procura della Repubblica di Macerata immediatamente ha assunto la direzione delle indagini. Si è costituito, ieri mattina, un pool di investigatori dell’Arma maceratese. Reparto Operativo del Comando provinciale Carabinieri di Macerata e Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia CC. di Civitanova, con la Stazione carabinieri di Porto recanati, hanno attuato insieme, in assoluta simbiosi, le linee guida della Procura maceratese. Necessaria, si intravedeva da subito, l’esigenza di effettuare interventi tempestivi poiché si presumeva di muoversi in ambienti di cittadini stranieri, presumibilmente irregolari in Italia, che potevano facilmente dileguarsi e rendersi irreperibili. Escluso, sin da subito, che si dovessero ricercare i responsabili nell’Hotel House, per le ragioni sopra esposte di quella maggior vigilanza dell’Arma che aveva scongiurato l’annidarsi di personaggi coinvolti negli episodi di violenza, si sono cominciati a riscontrare una serie di controlli del territorio e avviate le audizioni di decine di persone informate sui fatti.

La giornata di ieri, 13 novembre, è trascorsa, a “tamburo battente”, in una inesorabile serie di investigazioni di carattere classico. Contemporaneamente sul territorio è stato prodotto un deciso incremento di pattuglie che hanno stretto Porto recanati, Recanati e Civitanova Marche, in una morsa di controlli attuati da 18 pattuglie in uniforme e 10 in abiti simulati, con – a disposizione per il pronto impiego – l’elicottero del 5° elinucleo di Falconara (AN).

Nella notte ci sono stati gli sviluppi.

Inseguimenti e pedinamenti, attuati perlopiù a Recanati, dove si era rifugiata in maggioranza la “banda”, con persone sfuggite in rocambolesche fughe nei campi, nel greto del fiume potenza e in strutture ricettive. Una battuta attuata da 70 carabinieri del Comando Provinciale di Macerata, con all’opera gli uomini di tutte le 9 stazioni della compagnia civitanovese, dal radiomobile di civitanova, macerata e tolentino oltre al prezioso supporto dell’elicottero che nel cuore della notte si è levato in volo e fornito riscontri dall’alto fino all’alba. Le persone ricercate sono state, mano mano che venivano intercettate sul territorio, tutte condotte presso la sede della Stazione di recanati.

La Procura Maceratese ha emesso provvedimento di fermo di indiziato di delitto verso cinque persone, 3 uomini magrebini, un italiano e una donna. Indagati, a vario titolo, sia per il concorso nel sequestro di persona che l’omicidio volontario.

Sono stati condotti presso le case circondariali di ancona e camerino.

 

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