LO PSICOLOGO RISPONDE: QUANDO L’ADULTO E’ ADULTERATO

bambini-violatiDi Vincenzo Luciani

Uno psicoanalista francese di nome di J. Lacan amava ricorrere a neologismi per rendere conto di verità che le parole di uso corrente non riuscivano più ad esprimere. Uno di questi neologismi è quello di ‘adulterato’. Lacan voleva richiamare la nostra attenzione sul fatto che trovandoci di fronte ad un essere umano cresciuto, adulto appunto, può accadere, che i suoi comportamenti non siano all’altezza delle attese che il consorzio civile vi ripone. Tali comportamenti ‘adulterati’ segnalano la rottura del patto tra le generazioni. In tutte le culture, infatti, gli adulti hanno la funzione di tutelare la crescita fisica e lo sviluppo psicologico dei minori, cioè di coloro che in conseguenza della loro età vivono in uno stato di dipendenza. Le cronache, e ad essere meno distratti anche la nostra vita quotidiana, ci mostrano che la rottura di questo patto è più frequente di quanto siamo disposti ad ammettere. La violenza sessuale verso i minori rappresenta senza dubbio uno degli aspetti più tragici del degrado della funzione educativa degli adulti. Approfittando della loro posizione sociale, gli adulti pedofili, noncuranti della vulnerabilità dell’animo infantile, si spingono ad affermare la liceità dei loro rapporti sostenendo perfino che le loro vittime sono partners consenzienti. In realtà la loro violenza si consuma attraverso subdole blandizie o esplicite minacce, che lasciano i minori in balia di una volontà perversa. La pedofilia condensa in sé tutte le forme di violenza che un adulto può portare ad un bambino o ad un giovane: violenza psicologica, violenza fisica, violenza alle parti più intime del proprio corpo. Attraverso la violenza sessuale si colpisce il cuore stesso dell’essere, producendo una lacerazione dell’ identità che segna irrimediabilmente, per il resto dell’esistenza, le giovani vittime. Facendo di un minore un oggetto sessuale, spaventandolo e sovreccitandolo quando non è ancora libero di scegliere e di decidere, quando non è ancora in grado di simbolizzare adeguatamente le ‘esperienze’ sessuali, l’abusante interrompe, pietrifica, il processo di umanizzazione. L’unico statuto di questi ragazzi è quello di oggetto di godimento dell’altro, di un oggetto che non ha più un nome proprio. Il piccolo dell’uomo, non riconosciuto come individuo, vede così soppressa la propria libertà di azione e di pensiero riducendosi ad una cosa.

CURRICULUM
Vincenzo Luciani è laureato in Psicologia presso la Facoltà di Psicologia dell’ Università degli Studi di Roma. Iscritto presso l’Albo degli Psicologi della Regione Marche, presso l’elenco degli Psicoterapeuti della Regione Marche. E’ membro della Scuola Europea di Psicoanalisi e dell’ Associazione Mondiale di Psicoanalisi. E’ autore di numerose pubblicazioni. Attualmente è Direttore Consultorio Familiare Zona 13

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