L’EDITORIALE DELLA DOMENICA

Non ci dovrebbe essere indifferenza rispetto ad un grido di dolore come è stata la lettera della Bompadre che riassume un po’ la situazione in cui versano tante famiglie che hanno a casa un loro congiunto affetto da Alzheimer. Eppure Civitanova, o meglio gli amminitratori hanno taciuto rispetto a questa lettera, nessuno ha risposto: né il sindaco, né l’assessore ai servizi sociali sempre pronta invece ad apparire con tanto di foto, comunicati e post. E pensare che la Bompadre è dello stesso partito della Capponi – Fratelli d’Italia -.
Un silenzio assordante anche da parte di tutto il consiglio comunale, di tutti i consiglieri e anche del mondo cattolico, quello associativo sempre più incline a non denunciare pubblicamente le criticita’ molte volte per non disturbare chi ha il potere. Eppure sono centinaia le famiglie che hanno un congiunto con l’Alzheimer, dalle statistiche possiamo contarne almeno 500 che coinvolgono migliaia di familiari. Chi entra in contatto con la malattia capisce cosa significa, come vengono stravolti i tempi di vita, le attenzioni, le preoccupazioni e allora di fronte a questo è inaccettabile che dal 2018 – parliamo di cinque anni fa – da quando è stata promessa l’apertura di un centro diurno per l’Alzheimer che può dare un aiuto a chi sta male e un sollievo grande per le famiglie, nessuno abbia fatto nulla per realizzare un centro per l’Alzheimer.
Ci sono centri a San Benedetto, a Fano, a Macerata, a Recanati ma non a Civitanova che è il Comune capofila dell’ambito sociale e che ha una forza economica straordinaria. Ma qui non c’è l’attenzione giusta, non c’è la consapevolezza perché si affrontano questi problemi solo se qualcosa ti capita in famiglia altrimenti si compatisce le persone coinvolte ma non si agisce per risolvere i problemi. È come se ci fosse una specie di rimozione rispetto ai bisogni veri della città. L’assessore Capponi, il sindaco, hanno promesso molto soprattutto a ridosso delle campagne elettorali e poi non hanno fatto seguire fatti concreti.
Ci si limita a pochi contributi Oggi vi sono tutte le condizioni per realizzare un centro diurno per i malati di Alzheimer, condizioni economiche (noi siamo il comune che ha dato 80.000€ di soldi pubblici per alcune partite di padel in spiaggia a Bobo Vieri), condizioni che possono essere attuate dall’Istituto Paolo Ricci.
Bisogna aprire una vera vertenza con la regione che deve riconoscere la necessità di un centro diurno a Civitanova come lo ha riconosciuto in molte altre città della stessa grandezza. E Civitanova deve dare tutto il supporto per realizzarlo. In attesa si può aprire un centro laboratorio aggregativo aperto tutti i giorni che può essere attivato senza l’autorizzazione della regione, che può essere organizzato in un arco di tempo molto breve se ci fossero amministratori determinati, capaci e convinti che hanno il potere di intervenire e realizzare.
Civitanova soffre di servizi domiciliari, soffre di servizi per l’Alzheimer, per l’autismo, per la tossicodipendenza, per gli anziani non autosufficienti.
Ma di tutto questo non si parla, non se ne è parlato in campagna elettorale se non sporadicamente. Tutto questo non appartiene alla coscienza diffusa altrimenti ci si dovrebbe ribellare a questa mancanze.
Non ci si può rassegnare ad una società che pensa solo alla propria pancia e non a chi ha bisogno e verso il quale invece ci si dovrebbe organizzare per affermare quei valori di solidarietà e di vicinanza che dovrebbero contraddistinguere la nostra comunità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *