LE AREE DELL’EX ENTE FIERA NEL MIRINO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE?

fiera-civ“Sulla politica urbanistica, dell’uso del territorio da parte della Giunta, non ci si meraviglia più di nulla. Dopo le varianti e variantine che hanno consegnato alla città il record regionale di maglia nera del consumo del territorio e dopo le clamorose bocciature della lottizzazione ex Ceccotti e del Piano della Spiaggia, ora ai nastri di partenza vi è l’acquisto dei padiglioni dell’Ente Fiera di cui la Regione è proprietaria”. Sulla vicenda interviene l’associazione ambientalista Citt@verde che sottolinea come nonostante il costo elevato delle aree renda inverosimile l’acquisto da parte del Comune, c’ da non abbassare la guardia. “L’assessore Marzetti sa bene che nel PRG quelle aree, quei capannoni, eccetto l’Arco, sono destinati a scomparire perché il Piano prevede che al loro posto ci deve essere Verde Pubblico. Proprio quel verde pubblico che è stato reperito come standard per mantenere il complesso del teatro Rossini, ecc”. Poi Citt@verde prosegue sostenendo che “ovviamente niente è tecnicamente impossibile per i maghi delle Varianti. Per rendere apprezzabili e di alto valore immobiliare basta la solita variantina che renda edificabile le aree occupate dalla Fiera e contemporaneamente recepisca gli standard di verde in aree marginali, impraticabili e inutili. Noi avevamo da tempo lanciato l’allarme che le aree “appetibili” e nel mirino sono oramai quelle in Centro, la ex Ceccotti, le aree extraportuali di cui inspiegabilmente non si decide per un Piano particolareggiato di competenza comunale. A queste -conclude Citt@verde- oggi si aggiungono le aree dell’ex ente fiera.

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