LAVORO: IL DISGERMINOMA, TUMORE AI TESTICOLI, DA CROMO E’ UNA MALATTIA PROFESSIONALE

In sei anni di lavoro in un’azienda meccanica della Vallesina, fra il 1999 al 2005, un operaio di 36 anni di Jesi ha respirato varie sostanze nocive tra cui il cromo. All’uomo, ora affetto da disgerminoma, una forma rara di tumore ai testicoli, il giudice Andrea De Sabbata della Sezione lavoro del Tribunale di Ancona ha riconosciuto la malattia professionale, una patologia che ad oggi non figura nelle tabelle dell’Inail. La sentenza crea così un precedente giurisprudenziale.  L’operaio, assistito dall’avv. Alessandra Moneta, aveva assorbito nel tempo le sostanze nocive sprigionate nell’aria in particelle, senza che l’azienda fornisse adeguate protezioni ai propri addetti. Nella stessa fabbrica si sono registrati ben tre casi di una patologia altrimenti rara: uno dei colleghi dell’operaio, colpito anche da neoplasia polmonare, successivamente è deceduto. Il lavoratore che ha fatto causa, reso invalido al 40%, ha già subito tre interventi per rimuovere il carcinoma. E’ tutt’ora sotto terapia, e non lavora più in quella fabbrica. In via stragiudiziale, l’Inail aveva respinto la richiesta di riconoscimento della malattia professionale, ritenendo non sussistente un rapporto causale tra rischio lavorativo e patologia denunciata e non tabellata. L’avv. Moneta, però, dopo una serrata istruttoria medico-legale e grazie all’integrazione delle perizie da parte di un oncologo, é riuscita a dimostrare la fondatezza dell’istanza.   La decisione del Tribunale del lavoro apre la strada ad un indennizzo, che dovrà essere quantificato dall’Inail e probabilmente anche ad un’azione di risarcimento danni nei confronti dell’azienda. Soddisfatta l’Aiga, l’Associazione italiana giovani avvocati. “Il lavoro della collega – ha detto il presidente della sezione anconetana Mario Fusario – conferma le capacità della giovane avvocatura e dimostra che bisogna proseguire sulla strada della specializzazione per offrire ai clienti un servizio qualitativamente elevato”.

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