Pieralisi fa l’elenco dei buoni e dei cattivi rispetto alla vicenda della Quadrilatero e tra i cattivi inserisce il mio nome; anzi, direi tra i cattivissimi visto che insieme ai quattro capigruppo di centro sinistra fino al 2009, sono stato oggetto -con intento probabilmente intimidatorio- di una denuncia in “carta bollata” presentata dallo stesso Pieralisi e dal suo ex vice Ermanno Pupo che ha sortito l’effetto delle bolle di sapone perché, con buona pace dell’ingegner Pieralisi, il giudice ha stabilito che “il fatto non costituisce reato”. Per questo, sono grato a Pieralisi perché mi permette di ricordare nel merito, che in veste di assessore regionale, io fui artefice di una strenua battaglia per contrastare la prima versione delle Quadrilatero, presentata in Regione dall’ingegner Romozzi e da una schiera di esperti, dove con la cattura di valore -che doveva finanziare al 30% l’opera-, in realtà si voleva edificare un milione di metri cubi di capannoni lungo la vallata del Chienti e si voleva bypassare del tutto la Regione e soprattutto i Comuni. In sostanza, doveva essere il Cipe a dover decidere al di là delle singole destinazioni urbanistiche e ai Comuni si chiedeva in pratica una sorta di delega in bianco, una delibera di Consiglio Comunale. Al quel punto, organizzai dalla Regione la “resistenza” e quando i Comuni si resero conto di quello che avrebbero deliberato si opposero, e lo fecero anche quelli di centro destra. Con il passare del tempo, quel 30% sparì e sia il governo Berlusconi che il governo Prodi finanziarono direttamente l’opera. Molti hanno rimosso questi fatti, ma io sono davvero orgoglioso di aver smontato quella manovra che avrebbe stravolto irrimediabilmente le nostre colline. Poi la Quadrilatero modificò il suo programma: fu finanziata quasi per intero dallo Stato con risorse messe a disposizione sia dal governo Berlusconi che da quello Prodi, si stabilì che le scelte urbanistiche dovevano rimanere in capo ai Consigli Comunali e ciò permise l’ingresso delle Regioni e delle Province rispettando gli strumenti urbanistici dei Comuni. Da decenni sostengo la validità di un collegamento diretto con l’Umbria e con Roma, seguendo quello che la Regione di centrosinistra ha fatto, ma non sono stato mai con il cappello in mano ed ho denunciato con forza l’uso che di queste opere veniva fatto a favore del centro destra, guarda caso, in prossimità delle scadenze elettorali. Come non ricordare infatti la grande manifestazione a Macerata, proprio a pochi giorni dal voto delle provinciali 2004 o come le manifestazioni in prossimità delle politiche 2006 o per finire, la denuncia di inaugurazione di cantieri invisibili a pochissimi giorni dal voto politico. Ecco, mentre in tanti, troppi, di fronte alla prepotenza di molti personaggi che si credevano onnipotenti, decidevano di tacere, io protestavo con tutte le mie forze per impedire che si strumentalizzasse l’opera in maniera così sfacciata e di parte.