LA DODICESIMA EDIZIONE DI RIVE.R FESTIVAL RIEMPIE IL TEATRO DI MONTECOSARO E SCALDA I CUORI CON ARTE, MUSICA E RIFLESSIONI

Senza ricorrere a iperboli, la dodicesima edizione del RIVE.R Festival ha registrato un forte apprezzamento. Si sono appena conclusi gli eventi aperti al pubblico al Teatro delle Logge di Montecosaro (MC), offrendo spunti significativi e momenti di grande coinvolgimento per il numeroso pubblico presente.

Un’edizione, questa, controcorrente rispetto alle logiche commerciali e di marketing, collocata a cavallo delle festività natalizie, tradizionalmente dedicate alla famiglia, ai giochi e allo shopping. Eppure, il teatro è stato gremito in tutti e sei i giorni di programmazione distribuiti nei due weekend, ospitando artisti del calibro di Ginevra Di Marco, Egidia Bruno, Emma Dante, Giulia Grandinetti, Vito Mancuso, Lucia Tancredi, Walter Siti e, sul grande schermo, Maria Montessori.

Ogni appuntamento si è distinto per profondità e riflessione. Walter Siti, dissacrante e ironico, ha esplorato la storia dell’umanità e dei corpi contemporanei, toccando temi come la rimozione della vecchiaia, la crisi della natalità e il body shaming. Vito Mancuso, in un’intima lectio, ha proposto con “Destinazione: Speranza” una visione lucida e fiduciosa in un’epoca di incertezza.

Ginevra Di Marco, con il suo canto essenziale e intenso, ha regalato un’esperienza emotiva, trasformando il suo concerto in una sorta di rito laico. Egidia Bruno, invece, ha saputo combinare comicità e delicatezza poetica, dando vita a una “mascula” inconsapevole della sua purezza e libertà.

Emma Dante ha portato il pubblico in un viaggio viscerale e crudo, mostrando il degrado e la violenza sulle donne, mentre Giulia Grandinetti ha offerto un ritratto femminile di ribellione, ambientato tra le culture patriarcali dei Balcani, con un suggestivo bianco e nero.

Lucia Tancredi, guidata da Giorgio Felicetti, ha raccontato la storia di Giulia Schucht, talentuosa musicista sovietica legata ad Antonio Gramsci, mettendo in luce il conflitto tra amore personale e tragedia storica nei totalitarismi. Serena Fortebraccio, con la sua voce raffinata e il pianoforte di Domenico Cartago, ha proposto una sperimentazione musicale che univa jazz, folk e sonorità contemporanee.

A chiudere il ciclo di ritratti femminili del ‘900 è stata Maria Montessori, pioniera dell’educazione moderna, nel film di Lea Todorov “La Nouvelle Femme” con protagonista Jasmine Trinca. Significativa è stata la partecipazione di molte donne provenienti da tutta la regione per questa proiezione.

Il festival si concluderà con il workshop “Mio Corpo Mio Pasolini”, condotto da Giorgio Felicetti, che punta a sperimentare e approfondire attraverso la pratica teatrale.

L’ideatore artistico del festival ha voluto ringraziare il Comune di Montecosaro, l’Assessorato alla Cultura e il Banco Marchigiano per il sostegno, aggiungendo: “Credo sia iniziata una nuova e importante pagina per questo festival.”

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