LA CONCRETEZZA DELLA TESTIMONIANZA E LA FICTION DEI POPULISTI E DEGLI OPPORTUNISTI

La politica e l’azione amministrativa che guardano oltre le paure, che non ascoltano i rigurgiti populisti, così come l’esperienza della Fede, hanno un senso solo se sono testimonianza e impegno. Fuori da questo, sono una finction buona per alcuni elettori o alcuni fedeli, ma niente più di una sterile narrazione, di un’inutile propaganda.

Se questo è vero ogni giorno, ancor più in tempi di emergenza e dolore in cui la concretezza e i valori espressi da una politica attenta al sociale diventano essenziali per dare risposte al dramma. Che stavolta è in casa nostra. Dal giorno della scossa 6.5, Civitanova è stata in prima fila per aiutare chi aveva perso tutto. Fin dalle prime ore, il Comune, ha allestito un Ufficio Emergenza diventato punto di riferimento per gli sfollati. Da alcuni giorni poi, la Caritas cittadina ha intensificato l’assistenza agli sfollati anche con l’accoglienza in mensa dei bambini di Camerino che studiano presso i Salesiani. Un altro luogo in cui le persone colpite dal sisma possono trovare accoglienza, conforto, solidarietà e che c’è perché una parte politica si è battuta per averlo, a partire dal 2009, quando la giunta provinciale di centro sinistra pur di riaprire la mensa per i poveri in un’ala dell’ex liceo scientifico sfidò le resistenze di una amministrazione comunale di destra che rispose con una denuncia per fermare i lavori. Successivamente, è stata la giunta Corvatta a mediare con i centri sociali che avevano occupato l’edificio di via Parini ottenendo, là dove avevano fallito i suoi predecessori, lo sgombero pacifico dei locali e l’avvio dei lavori per la realizzazione della nuova Caritas che, finanziati dalla Diocesi di Fermo, si sono conclusi pochi mesi fa restituendo alla città un luogo di accoglienza. Oggi questa struttura, finora utilizzata per assistere stranieri e poveri, diventa importante anche per dare risposte e vicinanza agli sfollati. La sua inaugurazione venne disertata dalla quasi totalità dei personaggi che oggi si candidano a governare la città e da quelli che l’avevano governata da destra per venti anni e che in questi giorni sono più interessati ai confronti elettorali. Il terremoto ha aperto crepe, simboliche, anche sulla fragile facciata di una politica populista ed egocentrica.

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