LA BARZELLETTA DI AVER DIMINUITO LE TASSE

“Dopo cinque anni Ciarapica abbandona almeno per una volta la linea della bugia e ammette finalmente di “aver trovato un bilancio sano quando ci siamo insediati”. E vale la pena ricordare che pur senza avere la possibilità di mutuare, quella giunta riuscì a consegnare alla città un palas e il Varco sul mare. Invece Ciarapica chiude il sipario senza poter vantare una sola opera pubblica e questo la dice lunga sull’uso che ha fatto dei soldi pur avendo avuto risorse correnti eccezionali: 6 milioni di euro della vendita della Gas Marca/seconda tranche, e altri 6 milioni dei fondi covid dello Stato.” A parlare è il capogrupgo del Pd Giulio Silenzi che aggiuge: “Stona il trionfalismo con cui insieme al suo assessore Belletti parla del bilancio consuntivo del 2021 e soprattutto sforna la barzelletta delle tasse diminuite. Con i minimali tagli all’addizionale e minimi ritocchi alla tariffe in tasca ai civitanovesi sono finite neanche le briciole, che non hanno ammortizzato il salasso delle bollette dell’acqua che il duo Ciarapica e Belvederesi ha regalato alla città per l’incapacità dimostrata all’interno del consorzio idrico dell’Ato. Il trionfalismo non va d’accordo nemmeno con un’amministrazione che realizza un avanzo di amministrazione, segno di non essere riusciti a spendere i soldi a vantaggio della comunità. D’altronde Ciarapica è quello del vergognoso fuori onda dell’ottobre 2020, quando in piena emergenza Covid se la ride insieme a Morresi e Morosi mentre parla di incarichi ad amici di partito, mentre chiede “ce sta li sordi” e pensa agli incarichi per il varco, mentre ragionano su come spendere i soldi della Gas Marca, un tesoretto della città che Ciarapica ha sperperato in mille rivoli. Per non parlare della perseverante volontà di non intervenire per alleviare il caro bollette alle famiglie pur in presenza di tanti finanziamenti. In ultimo, ma non meno importante – conclude Silenzi – assistiamo a un sindaco e a un assessore che illustrano il consuntivo senza mostrare uno straccio di documento, perché la chiusura dimostrata in cinque anni resiste e continua ad essere un loro tratto distintivo anche mentre scorrono i titoli di coda.”

Da Il Resto del Carlino del 7 maggio 2022

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