INTERVISTA A GIULIO SILENZI, NEO SEGRETARIO DEL PD CIVITANOVESE

pd-52

Silenzi, con il 73% dei voti lei è stato eletto segretario del Partito Democratico di Civitanova: se lo aspettava un consenso così ampio?
“Sapevo che c’era apprezzamento e fiducia nei miei confronti nonostante qualcuno non lo volesse riconoscere. Francamente mi aspettavo un bel risultato ma il 73% è un dato straordinario. Ancora di più è il fatto che in tanti siano venuti a votare. Si è trattato di un momento importante di democrazia e partecipazione e questo accresce ancora di più il valore del risultato oltre che le responsabilità che ne conseguono. Io sono stato scelto ma a vincere siamo stati in tanti, tutti quelli che con impegno hanno dato vita ad una lista fatta di persone valide provenienti da esperienze diverse. Uomini e donne che vanno valorizzati così come i tanti giovani che sono stati eletti e che formano una squadra tra le più giovani di tutta la provincia”.
Il Pd e Civitanova. Dopo la vittoria ora “è tempo di rimboccarsi le maniche”, da dove inizierà il suo lavoro?
“Ho preso un paio di giorni di risposo da passare a casa con la mia famiglia, poi si ritorna subito al lavoro e si inizia a ragionare sul programma operativo e sulle cose concrete da fare. E’ necessario fare delle scelte che avvicinino di più le persone all’impegno politico. La cultura berlusconiana vorrebbe vedere la gente appiattita davanti alla tv, noi la vogliamo partecipe e protagonista”.
Il congresso di Civitanova ha visto volti nuovi o sempre “i soliti noti”?
“Si sono visti molti volti nuovi. Erano anni che non si vedevano tanti giovani alcuni dei quali oggi fanno parte degli organismi dirigenti. Il nostro è stato un congresso vero. Nelle settimane che hanno preceduto il voto sono state organizzare iniziative di dibattito aperte come l’incontro all’Ente Fiera che ha visto la presenza di circa 150 persone, un fatto davvero straordinario per una città come Civitanova dove tanti partiti non esistono se non sulla carta. Da noi la partecipazione al dibattito politico è stata autentica, non come in altri congressi, penso a Tolentino, dove l’unico momento di dibattito è stata la presentazione dei documenti congressuali alla presenza di circa una decina di persone, anche se poi a votare sono stati più di 200. Civitanova è la dimostrazione che la buona politica fa avvicinare la gente all’impegno politico”.
Un progetto per Civitanova, una sfida da vincere”. Che città è oggi Civitanova e qual è la Civitanova che lei si augurerebbe?
“Civitanova è una città che ha bisogno di qualità. Basta andare nei quartieri per rendersi conto di quanto sia forte e necessaria un’opera di riqualificazione. Bisogna puntare sulla mobilità, sull’ambiente, sul verde, creare spazi per lo sport e l’aggregazione sociale, individuare percorsi formativi e culturali, intervenire per rendere l’aria che respiriamo salubre e non dannosa come spesso accade nella nostra città. Civitanova in questi decenni è cambiata ed ora bisogna capire le trasformazioni sociali ed economiche che sono avvenute. In 18 anni di centro destra la città è cresciuta a dismisura in termini di cubatura edificata, il territorio è stato letteralmente consumato in ogni zona a discapito della qualità della vita dei civitanovesi. Il centro destra a Civitanova in questi anni ha favorito la rendita e molti interessi hanno ruotato attorno all’amministrazione che spesso e volentieri fa scempio della legalità. Ormai è la prepotenza a caratterizzare chi governa e l’inefficienza però è sotto gli occhi di tutti. In questi anni si è anche sviluppata una “parentopoli” che interessa tanti amministratori del centro destra. Noi vogliamo una città diversa, con un’ amministrazione che pensi con efficienza ai problemi veri dei civitanovesi”.
Molti in questi giorni hanno parlato di rinnovamento.Che cosa vuol dire per lei questa parola?
“Il vero rinnovamento è quello di fare una politica che avvicini e non allontani la gente, e questo, lo si ottiene con spirito di servizio, presenza, facendo proposte concrete e riuscendo poi a fare ciò che si dice. Poi rinnovamento è anche investire sui giovani, quelli che esprimono una qualità politica. Giovani non soltanto dal punto di vista anagrafico, ma che abbiano qualcosa da dire, che vogliano impegnarsi e non nella speranza di “trovare una sistemazione politica ” ma perché sono convinti di poter fare qualcosa per il bene comune”.
Sia nel caso delle elezioni provinciali che oggi per quelle del segretario, i civitanovesi le hanno dimostrato fiducia. Una bella soddisfazione ma anche una bella responsabilità…
“La cosa più bella è stata vedere tanta gente venire a votare e leggere nel loro sorriso un messaggio di fiducia. E poi la gente caratteristica della nostra città: il pescatore, la pesciarola, il giovane tifoso della civitanovese, il saggio anziano. Il consenso di domenica mi ha dato una forte energia, mi sento pronto a dare il massimo e mettere a disposizione la mia esperienza. Per fare politica, quella buona, non è necessario avere un ruolo “Istituzionale”. Sento questa città, mi piace viverci e farò del mio meglio perché le cose possano cambiare in positivo”.
Disincantata e disamorata, la gente è sempre più lontana dalla politica. Perché secondo lei accade e che cosa si dovrebbe fare anche a livello locale per restituire dignità e valore alla politica stessa?
“La gente è disamorata perché oggi la politica è chiusa in se stessa. Sono tanti gli esempi negativi di chi ha utilizzato la politica come strumento di arricchimento personale. Noi dobbiamo dimostrare di essere diversi. Dopo un periodo di inattività dobbiamo cambiare passo riappropriandoci del nostro ruolo. Noi siamo diversi dal Pdl dove non si fa nessun congresso per decidere il coordinatore, che invece viene scelto da pochi, in tre Marinelli-Brini-Mobili, magari nel corso di un pranzo o ad una cena. Noi dobbiamo aprirci sempre di più alla partecipazione e al coinvolgimento della gente”.
Dal punto di vista politico lei è una persona che può vantare una lunga esperienza. Il percorso però non è stato sempre in discesa. Ci sono stati dei momenti in cui ha pensato che non ne valeva più la pena?
“In tutta la mia vita, non mi è stato regalato niente. Ogni funzione che ho svolto me la sono conquistata con il voto e con il consenso popolare: da giovane sindaco a consigliere regionale, da presidente della provincia ad oggi segretario del Pd di civitanova. Purtroppo le elezioni locali a volte risentono del vento nazionale che soffia e si viene eletti perché il momento è favorevole, come è accaduto nelle provinciali del 2009 quando si è votato anche per le Europee e il solo Pd ha perso da noi quasi il 10, con Berlusconi che aveva il vento in poppa grazie anche ai proclami fatti in occasione del terremoto in Abruzzo o con i rifiuti a Napoli. Momenti di amarezza li ho avuto non solo per il risultato ma perchè anche nel Partito Democratico maceratese qualcuno ha colto l’occasione per speculare sul voto. Io però ho scelto di andare avanti con convinzione perché sentivo e sento tanta fiducia intorno a me e al modo in cui porto avanti il mio impegno politico e perché importanti sono i valori in cui si crede e non il “ruolo Istituzionale” che si ricopre. Dopo le provinciali sono tornato a fare l’insegnante, ma il mio impegno non è mai venuto meno”.
Da 17 anni a Civitanova Marche vince il centro destra. Perché alle prossime amministrative i civitanovesi dovrebbero decidere di cambiare?
“La risposta è semplice: perché c’é un’ amministrazione mediocre e inefficiente e Civitanova francamente merita molto di più. Sono divisi in tutto e sono lontani dai problemi dei cittadini. Fanno tanti annunci ma poi non concretizzano quasi nulla. L’entusiasmo e la voglia di fare dei primi tempi hanno lasciato il posto alla supponenza e prepotenza del potere e i civitanovesi cominciano ad essere stufi di questo modo di fare. Questo però non basta. Da parte nostra, dobbiamo dimostrare di avere capacità di fare proposte nuove, con uomini credibili e sono convinto che così la gente ci darà il giusto consenso”.  (FOTO ROBERTO VIVES)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *