In una pubblicazione edita dall’Associazione Carima dal titolo: “Stalag IV-B. Diario di un prigioniero di uerra”, sono stati riportati alcuni episodi di vita militare e soprattutto i drammatici momenti trascorsi in un campo di prigionia germanico, dall’indimenticato ragioniere Franco Terenzi (26.4.1921 – 11.3.1976), oltre ad alcuni aspetti della sua vita di S. Tenente prima e dopo quella sofferta esperienza di prigioniero di guerra. A corredo di quella drammatica vicenda personale, alcuni episodi di personaggi e avvenimenti che hanno contraddistinto il periodo di vita al quale si fa cenno nel suo diario. In primo luogo il significato di Stalag IV-B, abbreviazione di Stammlager, uno fra i più grandi campi di prigionieri di guerra in Germania, dove Terenzi ha trascorso un lungo periodo fra immaginabili stenti, poi l’ampio lasso di tempo trascorso prima della pubblicazione di quel diario scritto da Terenzi, ovviamente a mano, con una bella grafia. Di questo secondo aspetto, che può essere considerata “una scoperta casuale” ne fa cenno nella parte iniziale del volume, di oltre trecento pagine, un cugino della moglie di Terenzi, Lamberto Marinelli, che intuì l’enorme importanza che quegli scritti potevano avere; Da qui l’interessamento per la pubblicazione all’Associazione Carina, che si riferisce alla ex Cassa di Risparmio di Macerata, che attualmente conta1300 associati, nella quale Franco Terenzi lavorò per lunghi anni, che ne ha subito valutato positivamente l’importanza storica del contenuto. Hanno fatto il resto, la sensibilità e la bravura del presidente dell’Associazione, Carlo Capodaglio, che nel capitolo “Per non dimenticare”, puntualizza gli aspetti del lavoro svolto e l’impegno a “storicizzare eventi, persone e circostanze” che sarebbero andate altrimenti perdute, e la disponibilità di altre persone che hanno dato un valido contributo per rendere utilizzabili al meglio quegli appunti di vita, corredandoli con annotazioni e fotografie di familiari, come quelle dei genitori, di sua moglie Maria Marinelli e delle figlie Luisella e Manuela, comparsa in giovanissima età. Alla presentazione anche il fratello Fulvio Terenzi, con la moglie Luciana Morresi e i loro figli Paola, Leonardo e tantissimi altri familiari. Dell’Associazione Carima era presente anche il vice presidente Pier Giuseppe Alfei. Di rilievo nella pubblicazione, che ha avuto una tiratura di oltre duemila copie, anche l’impeccabile prefazione di un grande giornalista del nostro territorio, Giancarlo Liuti, e la cura tipografica. La presentazione della pubblicazione è avvenuta in un contorno di signorile e affettuosa partecipazione nella sala Cecchetti della Biblioteca comunale “Silvio Zavatti” , annunciata da un manifesto firmato dal sindaco Tommaso Claudio Corvatta, dal vice Sindaco, nonché assessore alla cultura, Giulio Silenzi, e dal presidente della Biblioteca, Maro Pipponzi. Silenzi è anche intervenuto alla cerimonia di presentazione assieme al presidente del Consiglio comunale, Ivo Costamagna. I contenuti della pubblicazione sono stati illustrati, con una serie di brillanti riferimenti e annotazioni, dalla professoressa Anna Lisa Cegna, direttrice dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea “Mario Morbiducci” di Macerata. Un volume, in definitiva, dedicato, com’è detto a pagina n. 1, “A tutti i soci che hanno vissuto vicende analoghe, ma non hanno potuto raccontarle”, ma soprattutto a tutta la città, a tutti gli ufficiali in congedo che hanno avuto in Franco Terenzi, poi divenuto primo Capitano, con una attenta attività anche di corrispondente della RAI di Ancona, un impareggiabile e fraterno amico.
Nella foto (da sinistra): la figlia Luisella, la moglie Maria, il nipote Leonardo e il fratello Fulvio.