IN CASA MUSEO LICINI CON IL PROF. PAPETTI

Oltre un centenario di partecipanti all’incontro di Martedì dell’Arte che hanno occupato tutti gli spazi della Sala del Consiglio Comunale, dove l’incontro si è svolto, “sicuramente per il fatto – ha commentato la direttrice Anna Donati – che a presiedere la lectio era il prof. Stefano Papetti, contrariamene a quanto si prevedeva per via dei malanni stagionali e perciò si è ricorsi a tutte le sedie disponibili”.
Così è stato e il prof. Stefano Papetti ha suscitato tanto interesse nel proporre la lectio dedicata a “Casa Museo Licini, Monte Vidon Corrado. La casa dell’anima”, mettendo in evidenza la bellezza culturale della struttura costruita dai Piceni e che si trova in uno dei tanti “castelli” del Fermano, e l’apporto di Osvaldo Licini, che era lì nato e vissuto, e che come si sa, è uno dei protagonisti della pittura italiana del novecento.
La casa padronale del settecento è strutturata su tre livelli ed è lì che Licini (1894-1858) era nato e morto all’età di 64 anni e dove sono collocate alcune sue opere.
L’edificio, come ampiamente riferito dal prof. Papetti, venne restaurato e reso fruibile al pubblico nel 2013 come museo della vita di Osvaldo Licini. Vi sono conservati oggetti, abiti, arredi appartenuti all’artista e sua moglie, la pittrice svedese Nanny Hellstrom sposata a Parigi nel 1925, Il restauro ha conservato l’atmosfera di “laboratorio d’arte sperimentale”, come definiva Licini stesso.
Da parte del prof. Papetti sono state presentate le foro dell’arredo della casa di Monte Vidon Corrado e due famosi dipinti di Osvaldo Licini, che contengono simboli e significati reconditi, come “Angelo ribelle con luna bianca” del 1946, e “Amalasunta” del 1949, ovvero la regina degli Ostrogoti e allo stesso tempo dea mitologica. Dipinti che, come gli altri, contengono forme astratte e colori vivaci che creano un’atmosfera dinamica e intensa, che, molti di noi, non conoscono. (v.d.s.).

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