ILGLOSSARIO DIALETTALE CIVITANOVESE

“Debutterà” sabato prossimo alle ore 17.15 al teatro Annibal Caro di Civitanova Alta il Glossario dialettale civitanovese (sec.xx) di Mariano Guarnieri (1928-2011) e Antonio Eleuteri.
A Guarnieri, decano degli storiografi civitanovesi, si deve il merito d’aver tentato una prima, sintetica raccolta di 7850 lemmi vernacoli, revisionati e ampliati, fino agli attuali 28.735, da Eleuteri, attivissimo poligrafo di narrativa e saggistica locale, che ha curato anche un’approfondita sezione grammaticale con ogni necessario approfondimento fonetico, morfo-sintattico e ortografico, ricorrendo principalmente al nostro alfabeto e a quello Fonetico Internazionale, per un totale di circa mille pagine.
Ieri mattina il Glossario è stato presentato in conferenza stampa. Presenti, oltre all’autore Antonio Eleuteri, il vice sindaco Claudio Morresi, Ena Giuggioloni presidente dell’Accademia primo dialetto “Angelo e Mariano Guarnieri” che ha patrocinato l’opera, Primo Recchioni, consulente dell’autore per tutto ciò che riguarda il mare e le sue “arti”, Silvia Borroni della Cplc, Daniele Rossi vice Presidente Atac e Angelo De Carolis Presidente del Rotary Club di Civitanova.
“Un’opera di sorprendente ricchezza e profondità – ha detto la Giuggioloni –. Un lavoro che rimarrà nella storia, una pietra d’angolo della storiografia non solo locale. Seguendo le orme di Angelo e Mariano Guarnieri, Antonio ha dato alla vita un vero e proprio capolavoro”.
“E’ un piacere presentare quest’opera – ha detto il vice sindaco Claudio Morresi – e una grande fortuna per Civitanova avere uno studioso che con grande sensibilità, dedizione e meticolosità consegna alla memoria uno studio da tramandare alle generazioni future come base per la conoscenza del proprio passato. Un glossario, quindi, che unisce i piccoli ai grandi, i figli ai genitori, i nipoti ai nonni”.
“Riconoscendo nel nostro vernacolo un autentico valore da salvare e tramandare nel futuro, ho cercato con rigore e metodo scientifico di codificarne suoni e segni, di ordinarne i lemmi, le locuzioni, i molteplici significati ed esempi d’uso d’ogni singola voce, perduta o ancora attuale – ha detto l’autore Antonio Eleuteri –. Voci sulla carta in cui possono riecheggiano tutte quelle, ancora vive, degli affetti più cari di chi ha preceduto: un patrimonio collettivo di memorie presenti e passate e un ponte intergenerazionale, appunto, costruito con quanto è di più identitario per una comunità: il linguaggio. Sabato – ha concluso – il mio lavoro sarà presentato dall’amico, dott. Agostino Regnicoli dell’Università di Macerata, uno degli studiosi più accreditati dei dialetti dell’area linguistica maceratese-camerte-fermana, con le immancabili performance teatrali degli amici della locale Accademia del dialetto”.

 

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