“E’ fondamentale che il centrosinistra pratichi la strada delle Primarie, che costituiscono uno strumento di democrazia entrato nel dna dell’elettorato di centrosinistra.
Ciò non significa però che qualsiasi sia il vincitore delle Primarie, questo possa essere considerato equivalente: la scelta tra i vari contendenti rischia di dare un indirizzo fondamentale e definitivo alle sorti della sinistra e del Paese.
In particolare, la scelta di Renzi comporta una esplicita sudditanza ad un sistema economico, quello capitalistico, in crisi probabilmente irreversibile.
Un conto è cercare un accordo, che personalmente auspico, pur limitato a collaborazioni su argomenti specifici, con i centristi, un altro conto è modificare in partenza, aderire strategicamente ad un sistema economico e di potere succube di un sistema economico in crisi.
La sinistra deve essere in grado di proporre una alternativa, e non un adeguamento all’esistente, pur riveduto e corretto.
Per questo penso che il popolo della sinistra non possa subire la perdita degli ideali e della propria storia e natura per barattarla a favore di una immagine apparentemente rinnovata con slogan dietro ai quali si celano idee buone ma non guidate dagli ideali.
Non si può quindi pensare di votare per Renzi.”